APPIANO GENTILE - La vedono, la sentono, sanno che manca poco. Eppure, per mettere le mani sulla semifinale di Champions League c’è ancora da fare un ultimo sforzo. E non sarà cosa da poco.

Però la base di partenza è ottima, con la vittoria di settimana scorsa a Monaco di Baviera che ha invertito i pronostici, e adesso è l’Inter a vestire i panni della favorita: “Più che tensione, c’è grande orgoglio per come si sta sviluppando la stagione - ha detto Simone Inzaghi in conferenza -. Domani dovremo dimenticare il risultato del campo ma non la grande gara fatta all’andata, palleggiando molto bene e difendendoci quando serviva. Conosciamo però il valore dell’avversario che è altissimo, servirà una grande partita di corsa e aggressività con gli atteggiamenti giusti”.

Inzaghi conosce bene il valore del Bayern (“Un avversario fortissimo, non per budget o monte ingaggi ma per giocatori e tecnico, una grandissima squadra, con un allenatore che stimavo molto da giocatore e che sta dimostrando di essere molto intelligente anche da tecnico”) e sa bene ciò che la sua squadra dovrà e non dovrà fare per strappare il pass della semifinale.

“Non si deve pensare al risultato o ai precedenti, che col Bayern Monaco non sono sempre stati positivi - ha detto -. I ragazzi sono maturi, la squadra sa cosa fare. Sappiamo di affrontare un grande avversario, lo rispettiamo ma con la giusta attenzione possiamo fare una grande gara. All’andata ci sono stati momenti in cui potevamo essere più aggressivi in fase di non possesso e in fase di possesso potevamo essere più cattivi una volta elusa la loro pressione. Ci sono state situazioni dove potevamo fare meglio, speriamo di farlo domani. Siamo contenti ma era un’andata, fra 24 ore dovremo fare un’altra ottima prova con la squadra più forte al mondo insieme al Real Madrid”.

L’allenatore interista glissa sul tema del rinnovo (“Sono molto felice all’Inter e nelle scelte sarà sempre il parametro più importante. Poi di parlare del mio futuro o del campionato in una vigilia di Champions non mi pare il caso. Io però ho sempre detto di stare bene qui, ho un ottimo rapporto con la società. A fine stagione se ne parlerà con calma”), ma anche lui sa che, indipendentemente da come finirà la stagione, resterà all’Inter ancora a lungo.

Battere il Bayern e volare in semifinale sarebbe un’ulteriore medaglia da mettersi al petto, e giocando come a Monaco le possibilità ci sono eccome. “Senz’altro è stato un primo tempo fatto molto bene, ma quando si parla di andata e ritorno serve molta cautela, in caso di finale avrei detto altro”.

Accanto a lui Mkhitaryan, uno dei senatori della squadra, giocatore prezioso in campo e nello spogliatoio. Uno che con la sua esperienza sa come affrontare certe partite da dentro o fuori:

“Ovviamente è una grande occasione, ma dobbiamo pensare solo a domani e non alla gara di andata - ha detto l’armeno. Sarà una gara difficile contro una squadra molto forte. Vogliamo fare di tutto per vincere, alla fine vedremo se arriviamo in finale. Siamo sereni, maturi, abbiamo esperienza. Sappiamo che dobbiamo vincere ogni partita, in ogni competizione. Non ci serve ascoltare ciò che dice la stampa, sappiamo cosa vogliamo e dove vogliamo arrivare.

Non ci innervosiamo perché tutti siamo responsabili dei nostri risultati”. Fu proprio l’armeno, tempo fa, a definire l’Inter “ingiocabile”, un concetto che è stato riproposto anche in conferenza e che torna sempre d’attualità.

“Quello che ho detto è stato due mesi fa, ma avete fatto subito i titoli. Va bene, non c’è problema. Era la mia opinione in quel momento, da dentro vedo come lavorano i miei compagni, come sudano la maglia. Io sono sempre del mio parere: siamo una squadra fortissima, per questo stiamo lottando su tre fronti. Vogliamo andare più avanti possibile, quest’anno ci può dare tantissimo”.

Infine, tutto il suo senso di appartenenza per il club. “È una delle stagioni più difficili finora disputate, una delle più faticose, ma è anche bello giocare ogni 3-4 giorni e lottare per tutti gli obiettivi, sono felicissimo di vivere questo periodo della mia carriera, magari mi sono rimasti 1-2 anni, magari finirò alla fine di questa stagione, non lo so, ma sono qui e sono felicissimo di esserci”.