ITALIA 0
MACEDONIA DEL NORD 1
ITALIA (4-3-3): Donnarumma 5.5; Florenzi 6.5, Mancini 5.5 (44’ st Chiellini sv), Bastoni 6, Emerson 6; Barella 5 (33’ st Tonali), Jorginho 5.5, Verratti 5; Berardi 5.5 (44’ st Joao Pedro 5), Immobile 5 (33’ st Pellegrini 5), Insigne 5.5 (19’ st Raspadori 5).
In panchina: Sirigu, Cragno, De Sciglio, Cristante, Pessina, Acerbi, Politano.
Allenatore: Mancini.
MACEDONIA (4-4-2): Dimitrievski 5.5; S. Ristovski 6, D. Velkovski 6.5 (41’ st Ristevski sv), Musliu 6, Alioski 6; Churlinov 6, Ademi 6 (14’ st Ashkovski sv), Bardi 6.5, Nikolov (14’ st Spirovski 6);
M. Ristovski 6 (26’ st Miovski 6), Trajkovski 7.
In panchina: Naumovski, Siskovski, Todoroski, Da. Babunski, Serafimov, Ethemi, Do. Babunski, Atanasov.
Allenatore: Milevski.
ARBITRO: Turpin (FRA).
RETI: 47’ st Trajkovski.
NOTE: serata serena, terreno in buone condizioni. Spettatori presenti 34.129 per un incasso di 450.000 euro. Ammoniti:
Spirovski. Angoli: 16-0. Recupero: 1’ pt, 5’ st.
PALERMO - La Nazionale di Mancini è eliminata dalla Macedonia e non parteciperà al Mondiale per la seconda volta consecutiva.
Un gol dell’ex Palermo Trajkovski nel recupero condanna gli azzurri al Barbera dopo 90’ di assedio alla porta di Dimitrievski. La formula di Mancini a Palermo è quella di Wembley:
impostazione a tre dietro, Insigne regista d’attacco e pressione alta.
Ma la difesa è tutta nuova con Mancini e Bastoni al centro del reparto. La prima occasione da gol nasce dall’errore di un avversario.
Pasticcio al 30’ del portiere Dimitrievski che consegna la palla a Berardi ma l’attaccante del Sassuolo grazia gli avversari con un tiro fin troppo debole e leggibile. Dalla mezz’ora in poi gli azzurri iniziano a costruire occasioni.
Primi squilli di Immobile (30’) e Insigne (32’) ma in entrambe le circostanze, i loro tiri sono deviati in calcio d’angolo.
Nel finale la Macedonia spaventa gli azzurri. Al 39’ Trajkovski si invola verso la porta dopo una sbavatura di Mancini, ma Florenzi è decisivo con un intervento pulito da ultimo uomo. Poco dopo Donnarumma è chiamato in causa da una conclusione potente ma centrale di Ristovski.
Tra il 53’ e il 60’ prova ad accendersi Berardi: il primo tiro è alto, il secondo - da posizione favorevole - è deviato al momento decisivo da Alioski. Al 64’ Mancini toglie uno spento Insigne per giocarsi la carta Raspadori.
Poi è il turno di Tonali e Pellegrini al posto di Barella e Immobile. Gli ultimi cambi (Chiellini e Joao Pedro) non scuotono gli azzurri dal torpore. Ci prova Pellegrini da posizione defilata, ma il suo tiro cross è impreciso.
La voglia di creare si trasforma in frenesia. Serve di più in attacco e lo psicodramma è dietro l’angolo.
Al 92’, in pieno recupero e alla prima occasione del secondo tempo, la Macedonia passa in vantaggio. Merito dell’ex Palermo, Trajkovski che si coordina dalla lunga distanza e beffa Donnarumma per l’1-0 che condanna gli azzurri alla seconda eliminazione consecutiva dal Mondiale.
MANCINI: “IL DOLORE PIÙ GRANDE. IL FUTURO? NON ORA” - “Se quella di Wembley è la cosa più bella a livello professionale, questa è la più grande delusione”.
Il ct della Nazionale Roberto Mancini non nasconde il rammarico dopo la mancata qualificazione al Mondiale. Alla finale playoff va la Macedonia con un gol di Trajkovski nel recupero: “Il calcio è così, accadono cose incredibili, è difficile parlare della partita - ha detto a Rai Sport - La vittoria dell’Europeo è stata strameritata, poi la fortuna si è trasformata in totale sfortuna. Ci sono stati episodi, ne sarebbe bastato uno per essere al Mondiale”.
Non è il momento di pensare al futuro: “Vediamo cosa succede, la delusione è troppo grande per parlarne ora. Ai miei ragazzi voglio più bene ora che a luglio scorso”, conclude il Ct.