ROMA - Che la salute dell’Europa sul piano economico sia piuttosto cagionevole non è una novità, come non è una novità che tra i Paesi che soffrono maggiormente la congiuntura negativa ci sia l’Italia, soprattutto ora che la crisi si sta abbattendo sulla Germania, da sempre il motore del Vecchio Continente e con una economia fortemente integrata a quella della Penisola.
Eppure i numeri resi noti dall’Ocse per l’Italia sono ancora più preoccupanti di quanto ci si sarebbe aspettato, visto che secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, la crescita del Pil italiano è stata nel secondo trimestre del 2019 pari a zero, sia nel confronto con il primo trimestre dell’anno che con gli stessi tre mesi del 2018, registrando la peggiore performance tra i Paesi del G7, molto inferiore alla media Ocse e a quella europea. Di questo passo, la crescita rimarrà piatta anche su base annua. Tra le sette principali economie, la crescita del Pil ha subito un marcato rallentamento anche nel Regno Unito, 0,2% dallo 0,5% del trimestre precedente, e in Germania, 0,1% dallo 0,4%. Nonostante ciò, il segretario generale dell’Ocse, José Angel Gurrìa, si è però mostrato ottimista proprio riguardo la situazione italiana: “Ho fiducia nelle istituzioni italiane - ha detto -, sono abbastanza forti e penso che il presidente della Repubblica prenderà la decisione giusta per formare il prossimo governo”. Anche sul piano economico, ha poi aggiunto il segretario generale dell’Ocse, “con i tassi di interesse che rimangono bassi e che saranno anche più bassi, a volte negativi, l’Italia ha margini di manovra per adottare alcuni stimoli fiscali”. 
C’è infatti un dato, segnalato dall’Ocse in aumento sia per quanto riguarda l’Italia sia per l’Ue, che fa molto ben sperare ed è quello del reddito delle famiglie. Proprio in Italia infatti questo indicatore ha subito una vera e propria inversione di tendenza nel primo trimestre del 2019, raggiungendo un +0,5%, rispetto ad un calo dello 0,4% registrato nell’ultimo trimestre del 2018. Un’accelerazione che porta la Penisola ad avvicinarsi alla media Ocse, che si è attestata ad un +0,6% e a quella europea, arrivata ad un +0,7%. 
La crescita del reddito reale delle famiglie è importante, ha sottolineato l’Ocse, perché  fornisce un quadro migliore dei cambiamenti nel benessere economico delle famiglie rispetto alla crescita pro capite del Pil reale.