ROMA – “Vivo 24 ore da commissario tecnico, per me bisognerebbe scriverlo sulla carta di identità che sei ct”. In queste parole tutto l'orgoglio di Luciano Spalletti nello svolgere il ruolo che il presidente Gabriele Gravina gli ha assegnato nell'agosto del 2023 dopo le dimissioni di Mancini.
In fondo Coverciano è, anzi era quasi casa sua, dal momento che dista soltanto 60 chilometri da Certaldo, il paese del commissario tecnico azzurro. Adesso il centro tecnico federale è davvero diventato casa sua e ai microfoni di Vivo Azzurro TV, viene fuori tutta la passione per la Nazionale dell’allenatore toscano. Il prossimo impegno è lontano, ma Spalletti ha già in testa il quarto di finale di Nations League in programma a fine marzo: “Che Nazionale giocherà contro la Germania? Donnarumma, Di Lorenzo, Bastoni, Calafiori, Barella, Kean, Raspadori, Retegui, Cambiaso, Dimarco e tanti altri… Perché abbiamo la possibilità di avere un gruppo che ormai è consolidato per quello che sarà il nostro futuro”, dice il ct alla piattaforma Ott della Figc.
L’attesa per il suo primo confronto con la Mannschaft è tanta: “Italia-Germania per un ct è la sfida da dover giocare perché uno che allena la Nazionale e non gioca questa partita è come un allenatore che allena Milan e Inter e non gioca il derby. Italia-Germania è importante per la storia del calcio”. E dal risultato del doppio confronto con i tedeschi dipenderà anche il percorso di qualificazione alla Coppa del Mondo del 2026, con l’Italia chiamata a riscattare la mancata partecipazione agli ultimi due Mondiali. Slovacchia, Irlanda del Nord e Lussemburgo sarebbero le avversarie in caso di superamento dei quarti di finale di Nations League, mentre un ko con la Germania porterebbe gli azzurri a vedersela con Norvegia, Israele, Estonia e Moldova.
Una ‘sliding door’ da cui passa l’accesso al torneo che si disputerà tra Canada, Messico e Stati Uniti: “Considerazioni in base a quello che è stato il sorteggio le dobbiamo fare successivamente a quello che sarà l’impegno con la Germania. Noi dobbiamo pensare a vincere questa partita. Comunque, penso che sia meglio giocare in un girone a 4 che non in uno a 5 e iniziare a settembre invece che a giugno, per l’esperienza precedente. A settembre arrivano calciatori rigenerati, con una prospettiva differente sul percorso da compiere”.