TORINO – “La squadra sta bene. È stata una settimana più corta, ma abbiamo lavorato bene dopo una partita seria, giusta e buona”. Igor Tudor, tecnico della Juventus, ha esordito così nella conferenza stampa della vigilia del match contro il Lecce, gara della 32esima giornata di campionato in programma all’Allianz Stadium di Torino.

L’allenatore croato ha poi aggiunto che in avvicinamento alla gara “si lavora su tutto, dal punto di vista tattico ma anche sulla testa. La gara si deve approcciare come a una finale. Ogni partita e ogni allenamento deve essere fatto al cento per cento. Domani sarà una gara super difficile e giochi sempre contro te stesso. Ognuno deve dare il massimo per arrivare alla vittoria e solo così si cresce insieme”. Thuram, colpito da affaticamento muscolare, “ha fatto allenamento con la squadra, ma dobbiamo ancora valutare. Vediamo domani chi giocherà”.

All’ennesima domanda su Vlahovic e Kolo Muani insieme, sempre la stessa risposta: “Sa bene cosa le risponderò. Potrebbe succedere, può accadere sia dall’inizio e sia a partita in corso. Possono giocare insieme, oppure no”.

Tudor non pensa neanche alla corsa Champions: “Per me non cambia nulla. Domani è una guerra, si mette il casco e si va, si finisce e poi c’è il prossimo allenamento. Non c’è altro modo di fare. Sono tutti calcoli inutili, ci deve interessare zero”.

Nessun rimpianto per non essere arrivato prima: “Il passato e il futuro contano poco. Sono felice perché ho trovato ragazzi belli e puliti che hanno voglia di fare. La loro risposta mi ha sorpreso positivamente. Sono sempre loro che fanno la differenza. L’allenatore non è che non conti, ma conta la risposta che ha”.

Koopmeiners “l’ho visto più pimpante e più positivo, energetico. Abbiamo toccato qualcosa dal punto di vista del fisico, ma ha lavorato come gli altri”, mentre sulle difficoltà di Vlahovic e Kolo Muani a segnare, Tudor ha spiegato: “Sono molto fiducioso per il contributo che potranno dare Vlahovic e Kolo Muani”.

L’allenatore bianconero ha poi parlato di Krstovic e della rivale di domani: “Hanno un attaccante forte e pericoloso. Il Lecce gioca bene e apprezzo il suo allenatore. Bisogna rispettare tutti, ma siamo noi quelli che devono decidere la gara e con tutto il rispetto per gli altri, dobbiamo sempre concentrarci su noi stessi”.

Tra gli esclusi dalle scelte tecniche di Tudor c’è un Conceicao che dall’addio di Thiago Motta è diventato meno importante: “Parliamo di un giocatore che mi piace tanto, forte, che ti può risolvere, dribbla, salta l’uomo. Mi dispiace tanto che non giochi, so come ci si sente ma con una partita a settimana le possibilità diminuiscono. Sono importanti tutti, soprattutto quelli che non giocano. Danno una mano con i cambi e con cinque cambi il calcio è diverso”.

Quando gli è stato chiesto se la squadra stesse bene fisicamente quando l’ha presa in mano, Tudor ha aggiunto: “Prima la squadra faceva tante partite ed era normale allenarsi di meno. Inoltre, dopo alcuni risultati la squadra aveva poca fiducia. E’ tutto collegato. Ho commentato giorni fa, era una cosa collegata, cervello, testa e gambe”.

L’allenatore ha poi tessuto le lodi di un Douglas Luiz che in stagione non è stato all’altezza della fama che si portava dietro: “È un giocatore di qualità con un tiro pazzesco e una visione di gioco pazzesca. È bello averlo, perché è una risorsa importante. Viene da un’annata con tanti infortuni, parte da una posizione più indietro ma mancano sette gare e ci sarà spazio per tutti. Ci darà sicuro qualcosa da qui alla fine”.

Bremer “è bello vederlo correre e con lui parlo tutti i giorni. È sempre con noi a dare consigli alla squadra. È un giocatore importantissimo e non vediamo l’ora di vederlo tornare”. Infine, la situazione di Mbangula e Perin: “Sono ancora fuori per questa settimana. Penso che potranno tornare con noi la prossima”.