JUVENTUS 0

MILAN 0

JUVENTUS (3-5-2): Szczesny 6; Gatti 6, Bremer 6.5, Danilo 6; Weah 5.5 (26'st McKennie 6), Cambiaso 6, Locatelli 6, Rabiot 6, Kostic 6 (18'st Chiesa 6); Vlahovic 6 (17'st Milik 6), Yildiz 5.5 (37'st Miretti sv).

In panchina: Pinsoglio, Perin, Alex Sandro, Rugani, Tiago Dialò, Alcaraz, Nicolussi Caviglia, Iling-Junior, Kean.

Allenatore: Allegri 6.

MILAN (4-2-3-1): Sportiello 7; Musah 5 (37'st Bartesaghi sv), Gabbia 6.5, Thiaw 6, Florenzi 6 (17'st Bennacer 6); Adli 6, Reijnders 5.5; Pulisic 5.5 (38'st Chukwueze sv), Loftus-Cheek 6 (37'st Zeroli sv), Leao 5.5; Giroud 5 (26'st Okafor 5.5).

In panchina: Maignan, Nava, Caldara, Simic, Terraciano.

Allenatore: Pioli 6.

ARBITRO: Mariani di Aprilia 6.

NOTE: cielo coperto, terreno in perfette condizioni. Ammonito: Musah. Angoli: 9-3 per la Juventus. Recupero: 2'; 4'.

TORINO - Nulla di fatto tra Juventus e Milan nella gara della 34ª giornata giocata a Torino. L’attesa sfida dell’Allianz Stadium tra la terza e la seconda della classifica è terminata senza reti dopo 90’ molto al di sotto delle aspettative. Due squadre che hanno confermato anche nell’occasione l’inversione di tendenza degli ultimi tempi e un livello qualitativo nel complesso piuttosto basso. Un pari che potrebbe far felici soprattutto le inseguitrici nella corsa alla prossima Champions League. 

Primo tempo decisamente avaro di emozioni. Tanto equilibrio ma poche emozioni e ancor meno occasioni da gol. L’unica degna di nota è stata quella in pieno recupero quando, su calcio di punizione, Vlahovic ha chiamato alla parata sul proprio palo Sportiello che ha deviato in corner. Nel complesso, la difesa del Milan, nonostante l’emergenza ha tenuto bene, mentre l’innesto di Yildiz al posto di Chiesa non ha sortito nella prima parte di gara quella pericolosità che i tifosi bianconeri avevano auspicato con la presenza del talento turco in campo. Ritmi decisamente bassi, Juventus leggermente più propositiva ma Milan che ha controllato la gara con un più attento possesso palla.

Ripresa un po’ più vivace e in avvio ancora l’estremo difensore rossonero grande protagonista: al 5’, Sportiello ha negato dapprima il gol sul tiro da conclusione defilata di Kostic quindi è stato abile a fermare anche il successivo tap-in di Danilo. Solo al 21’ la prima occasione degna di nota per il Milan con una conclusione dalla distanza di Loftus-Cheek che è uscita non di molto alla destra di Szczesny. Allegri ha provato a dare un po’ più di brio all’attacco bianconero e la Juventus si è resa nuovamente pericolosa al 28’ con i neo entrati Chiesa e Milik: il primo ha saltato Musah e ha crossato al centro per la testa del secondo che ha chiamato il portiere del Milan alla parata in presa bassa. Finale ancora di marca bianconera ma, al 41’ dopo il colpo di testa di McKennie non trattenuto da Sportiello, è stato Thiaw a salvare su Rabiot, mentre pochi istanti dopo un colpo di testa di Milik non ha inquadrato il bersaglio grosso.

“Sostituzione normale, avevamo Milik e Kean in panchina. Vlahovic aveva fatto bene fino a quel momento, poi viene da tante partite. Non è che se uno viene sostituito è una bocciatura. Serviva gente più fresca davanti e quindi ho messo dentro Milik, Chiesa e McKennie, che sulle palle inattive poteva andare a chiudere. È stato bravo Pioli che ha invertito Florenzi su Chiesa e ha messo il ragazzo alto a chiudere su McKennie”. Massimiliano Allegri ha parlato così della sostituzione di Vlahovic che non ha gradito mostrando rabbia e tirando un’occhiataccia al tecnico. Sullo 0-0 finale, Allegri ha poi aggiunto: “Se vinci vai a casa con un sapore diverso. Abbiamo perso tante gare creando occasioni. Nei dati che vedo abbiamo sempre quattro-cinque occasioni, come successo anche a Roma. Dobbiamo sbagliare meno passaggi, ma su questo stiamo lavorando”. Sulla crescita fisica della squadra, ha risposto: “Più che crescita fisica, le partite durano 90’. Chi entra a gara in corso può dare una mano. A Roma chi è entrato ci ha fatto passare il turno. Stavolta abbiamo avuto situazioni favorevoli non sfruttandole, concludendo da fuori e non centrando la porta”. Chiesa nel finale ha dato una bella spinta: “In quel momento lì, Chiesa nell’uno contro uno col difensore più stanco ha avuto buone possibilità. Chiesa in quello spazio può fare male. Lui deve migliorare quando riceve palla con spazio davanti, il primo controllo deve farlo per mettersi in movimento e lì creerebbe ancora più occasioni”. Parlando poi di una possibile Juve del prossimo anno, il tecnico livornese ha chiosato: “Io sono un amante dei giocatori tecnici. Sono cresciuto con Galeone che non ha mai parlato di moduli, parlava solo di tecnica dei giocatori. Questa è una domanda che dovete fare alla società, io devo pensare solo al finale di stagione. Cerco di mettere in campo le formazioni per dare equilibrio alla squadra. Ritrovare la vittoria in questo momento ci darebbe ulteriore fiducia, ma sono contento della prestazione. Nel calcio si può giocare in tanti modi, non c’è un modulo per vincere, ma c’è una rosa che la società valuterà per capire cosa fare”. Ma sul futuro, Allegri ha concluso: “Mi hanno sempre insegnato che di sicuro non c’è niente. Sono contento del lavoro fatto dai ragazzi fino ad ora. Siamo vicini ai nostri obiettivi. Giocare le finali è importante, tre anni fa abbiamo perso con l’Inter ai supplementari. Speriamo ora di essere bravi e fortunati nel vincere la Coppa Italia. Non è facile giocare in questi momenti, ma è un momento di crescita”.

“È stata una bella partita in un momento difficile per tutta la squadra. Dobbiamo continuare a lavorare bene tutti insieme e a stare concentrati per la prossima gara contro la Roma. Sto bene, sono felice di essere qui. Per me è un’opportunità grande”. Così Timothy Weah, il calciatore americano spesso criticato per le sue prestazioni, ma lui garantisce che la crescità c’è “tutti i giorni”. E poi ha concluso: “È un sogno essere alla Juventus, cerco di migliorare giorno dopo giorno, anche dal punto di vista difensivo. Non è semplice ma sono contento con tutto il gruppo e con l’allenatore”.

“Stiamo passando un momento delicato, reagire così con questa voglia di sacrificarsi e ottenere un risultato era importante. Sono contento dei giocatori, c’era atmosfera particolare non c’erano i nostri tifosi a sostenerci e questa è sicuramente una buona reazione” ha detto il tecnico milanista Stefano Pioli. “Si lavora sul nostro orgoglio, sulla serietà. Abbiamo tifosi in tutto il mondo dovremo fare per forza bene fino alla fine perché lo dobbiamo a noi stessi, ai tifosi e al club”, ha aggiunto Pioli che sulla gara ha spiegato: “La loro catena di sinistra contro Pulisic e Loftus-Cheek era molto esperta, abbiamo provato a smuoverli e trovare qualche soluzione. Nel primo tempo abbiamo fatto una buona prestazione, abbiamo difeso con tanto spirito, volontà e determinazione”. Poi ha continuato il mister rossonero: “Li abbiamo aspettati di più, abbiamo preferito un po’ di densità. A me è piaciuto lo spirito, importante quando una squadra ha un piano di gioco e lo porta fino alla fine e stavolta  l’abbiamo fatto. Era una partita che significava tanto e sono soddisfatto”. Parlando di Pulisic ha invece detto: “Mi è piaciuto, non rinuncio a un centrocampista per giocare con quattro giocatori offensivi e quindi Chukwueze è un po’ più sacrificato”. Sulle voci che lo riguardano, il tecnico rossonero ha tagliato corto: “Io non leggo più niente da tanto tempo, ma i miei amici mi mandano i messaggini. Cerchiamo di andare avanti con concentrazione e con la voglia di arrivare con serenità fino alla fine”. Su quanto si poteva fare meglio in questa annata, Pioli ha concluso: “Posso aver fatto errori e la nostra stagione poteva essere migliore ma le altre stanno peggio di noi, l’Inter ha fatto un qualcosa di eccezionale. Ci sono tante cose che dobbiamo fare meglio, ma siamo una squadra che ha cambiato tanto ed è un gruppo con le potenzialità per fare bene”.