TORINO - Dieci punti di penalità da scontare nella stagione corrente alla Juventus e proscioglimento per sette dirigenti coinvolti: è stata questa la decisione della Corte Federale d’Appello, presieduta da Ida Raiola, chiamata dal Collegio di Garanzia dello Sport a rinnovare la sua valutazione sulla sanzione da irrogare a carico della società bianconera per il cosiddetto “caso plusvalenze” per il quale la corte Corte federale FIGC aveva punito i bianconeri con 15 punti. Una sentenza arrivata dopo diverse ore di camera di consiglio e che ha fatto scendere la Juventus appena fuori dalla zona Europa. 

Saranno giorni di difficoltà e sofferenza quelle che attendono la Juve e il suo tecnico Massimiliano Allegri. Un’annata già di per sé storta sul campo, iniziata male con la fuoriuscita anzitempo dalla Champions League, e continuata peggio con una serie di risultati altalenanti, è stata ulteriormente complicata dalla penalizzazione che ha fatto ripiombare la Juventus fuori dalle prime sei squadre in classifica che nella prossima stagione andranno in Europa.

Ed è inutile che l’allenatore livornese si ostini a parlare di secondo posto ogni volta che viene interpellato sul momento no della sua squadra, perché la realtà al momento è un’altra e lo scenario futuro non sembra neanche dei più rosei visto che la Juventus dovrà attendere le motivazioni della sentenza per valutare se fare ricorso al Collegio di Garanzia del Coni. Una possibilità, quella del ricorso, sottolineata anche dalla società bianconera in un comunicato stampa nel quale la Vecchia Signora “prende atto di quanto deciso e si riserva di leggere le motivazioni per valutare un eventuale ricorso.

Quanto statuito dal quinto grado di giudizio in questa vicenda, iniziata più di un anno fa, suscita grande amarezza nel club e nei suoi milioni di tifosi, che, in assenza di chiare regole, si trovano oltremodo penalizzati con l’applicazione di sanzioni che non sembrano tenere conto del principio di proporzionalità. Pur non ignorando le esigenze di celerità, alle quali la Juventus non si è mai sottratta nel corso del procedimento, si sottolinea che si tratta di fatti che debbono ancora essere giudicati dal giudice naturale”, si legge nella nota.

Senza dimenticare che c’è ancora una sentenza sugli stipendi che potrebbe nuovamente stravolgere tutto. Di certo quanto comunicato a pochi minuti dall’inizio di Empoli-Juventus, se non altro per le tempistiche utilizzate per l’annuncio, è stata una scelta apparsa un po’ “folkloristica” come lo stesso Allegri la scorsa settimana aveva definito la stagione e che ha evidentemente condizionato la squadra bianconera travolta 4-1 al Castellani.

E non sarà facile ripartire neanche in vista degli ultimi due impegni di campionato, la gara casalinga contro il Milan e quella in trasferta contro l’Udinese. Mentre il titolo della Juventus cala ancora del 3% in Borsa, sono in flessioni anche le quotazioni nella corsa all’Europa. La Juventus dovrà disputare due grandi gare e sperare anche nei passi falsi di chi sta davanti, in attesa che poi sulla possibile qualificazione a una coppa della stagione 2023/2023 faccia luce anche la UEFA.

Che in molti dicono essere pronta a colpire con un’altra spada di Damocle soprattutto a causa dei precedenti attriti Ceferin-Agnelli sulla questione Superlega e non solo per questioni legate a fair play finanziario e stipendi. Sulla Continassa il cielo sembra farsi più plumbeo giorno dopo giorno e le ultime due sconfitte tra Europa League e campionato hanno minato ulteriormente la tranquillità di un gruppo che oggi più che mai sa di non essere più padrone del proprio destino.

“È un momento difficile in campo e fuori. La Juventus ha sempre affrontato le avversità e si è sempre rafforzata nelle avversità. Ho parlato con il nostro allenatore che sente le responsabilità della nostra storia ed è determinato con la nostra squadra ad affrontare le due prossime partite per meritare l’Europa sul campo” ha detto l’amministratore delegato di Exor, John Elkann.