KIEV - A cinque giorni dall’incursione a sorpresa lanciata da Kiev oltre il confine russo, l’esercito di Mosca ha confermato di stare ancora combattendo contro le truppe ucraine nella regione occidentale di Kursk, in Russia.

“Le forze armate continuano a respingere il tentativo di incursione al confine delle forze armate ucraine”, ha affermato il ministero della Difesa di Mosca, dichiarando di aver utilizzato il fuoco dell’aviazione e dell’artiglieria per colpire i nemici e il loro equipaggiamento militare all’interno del territorio russo.

Lo stesso ministero della Difesa ha poi reso noto di aver sganciato un missile a testata termobarica sul sito di dispiegamento di mercenari stranieri nella periferia meridionale di Sudzha, nella regione di Kursk.

Le armi termobariche sono notevolmente più potenti, anche perché la loro esplosione dura più a lungo, degli esplosivi convenzionali dello stesso peso.

Per poter mettere in atto le azioni necessarie a reprimere l’incursione ucraina in territorio russo, Mosca ha fatto sapere di aver evacuato più di 76 mila persone dalla regione di confine, dichiarando di aver colpito alcune posizioni ucraine fino a circa 10 chilometri dal confine e aree distanti 30 chilometri l’una dall’altra, dando un’indicazione dell’ampiezza e della profondità dell’avanzata dell’esercito ucraino.

L’Institute for the Study of War americano ha stimato che le forze ucraine potrebbero aver penetrato il territorio russo per circa 13 chilometri.

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che non aveva ancora commentato le operazioni in territorio russo, ha riconosciuto nel suo discorso serale di sabato scorso, che le azioni offensive nella regione di Kursk, vogliono spingere “la guerra nel territorio dell’aggressore”.

Intanto, il Comitato nazionale antiterrorismo russo ha annunciato l’introduzione di un regime speciale nelle regioni di Belgorod, Kursk e Bryansk, al confine con l’Ucraina, spiegando che “il regime di Kiev ha compiuto un tentativo senza precedenti di destabilizzare la situazione in diverse regioni del Paese”.

Il regime antiterrorismo comprende “restrizioni al traffico di veicoli e pedoni su strade e vie” e restrizioni all’uso dei mezzi di comunicazione. Il ministero della Difesa ha poi confermato che i soldati di Kiev hanno raggiunto Soudja, una cittadina russa di 5.500 abitanti a una decina di chilometri dal confine, dove si trova un punto di transito per il gas che ancora rifornisce l’Europa - Ungheria, Slovacchia - attraverso l’Ucraina.

Da parte sua, il capo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), Rafael Grossi, ha chiesto in un comunicato stampa “la massima moderazione per evitare un incidente nucleare”.

Il monito di Grossi è arrivato dopo il colloquio con il presidente dell’agenzia atomica russa Rosatom, Alexey Likhachev, che avrebbe evidenziato come le azioni delle forze armate ucraine nella regione russa di Kursk costituirebbero una “minaccia diretta” alla centrale nucleare della regione.

Nelle ultime ore la tensione sembrerebbe salire anche con l’alleato più fedele di Putin, la Bielorussa di Alexander Lukasenko, che ha pubblicato un video per mostrare frammenti di quelli che vengono identificati come i resti di droni militari ucraini distrutti sul suo territorio.

Per questo, Minsk avrebbe inviato “unità militari delle forze per operazioni speciali, forze di terra e forze missilistiche” per rafforzare il confine con l’Ucraina, alla luce della violazione dello spazio aereo bielorusso da parte di “una dozzina” di droni ucraini nel corso dell’incursione militare di Kiev nella regione russa di Kursk.

“Consideriamo questo una provocazione contro la Bielorussia” ha detto il ministro della Difesa, Viktor Khrenin. 

E mentre Kiev ha riportato la notizia di un “attacco nemico in direzione sud-est, in particolare attraverso la regione di Zaporizhzhia in direzione della regione di Dnipropetrovsk”, prima di spostarsi nell’area di Kharkiv, gli Stati Uniti hanno contattato Kiev per “capire meglio cosa stiano facendo, quali sono i loro obiettivi, qual è la loro strategia”, come ha informato John Kirby, coordinatore per le comunicazioni strategiche presso il Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca.