Un arrivo palpitante al maschile con il fotofinish a decidere il vincitore, mentre l’azzurro Daniele Meucci chiude undicesimo, a soli tre secondi dalla top ten, e il record della gara femminile battuto dopo ventidue anni.

Anche stavolta regala emozioni la maratona di New York, la più iconica delle classiche sui 42,195 chilometri.

Tra gli uomini esulta il keniano Benson Kipruto in 2h08:09 nel duello con il connazionale Alexander Mutiso, sconfitto per appena tre centesimi.

È il minor distacco di sempre sulle strade della Grande Mela (furono tre decimi nel 2005 a separare il keniano Paul Tergat e il sudafricano Hendrick Ramaala) e si risolve ancora in volata una maratona, a un mese e mezzo dai recenti Mondiali di Tokyo (in quel caso stesso gap di tre centesimi tra il tanzaniano Alphonce Simbu e il tedesco Amanal Petros).

La coppia al comando si forma quando mancano quattro chilometri, poi il bronzo olimpico Kipruto allunga nell’ultimo tratto e sembra lanciato verso il successo, però viene rimontato da Mutiso che lo affianca sulla linea del traguardo dove entrambi alzano le braccia al cielo, ma il verdetto premia Kipruto.

Tutto keniano il podio con il terzo posto di Albert Korir (2h08:57) a precedere il britannico Patrick Dever (2h08:58 al debutto), più distante lo svizzero Matthias Kyburz (quinto in 2h09:55).

A testa alta Daniele Meucci che sfiora l’ingresso tra i primi dieci con il tempo di 2h10:40, tutt’altro che disprezzabile su un percorso impegnativo come quello della metropoli americana.

L’ingegnere pisano dell’Esercito, quarant’anni compiuti a ottobre e già campione europeo, coglie l’undicesimo posto recuperando un paio di posizioni nel finale dopo aver viaggiato per oltre metà gara in contatto con il gruppo di testa.

A New York era stato ottavo nel 2022 e decimo nel 2013, quest’anno è quarto degli europei dietro anche al norvegese Sondre Nordstad Moen, ottavo in 2h10:15, e vicino alla decima piazza di Joe Klecker (Usa, 2h10:37).

Cade il primato della corsa tra le donne per merito di Hellen Obiri, al suo secondo trionfo dopo quello del 2023 e il secondo posto di un anno fa.

La keniana, a sua volta bronzo ai Giochi di Parigi, con 2h19:51 si scrolla di dosso nell’ultimo chilometro Sharon Lokedi (2h20:07) che l’aveva sconfitta in primavera a Boston e la vincitrice uscente Sheila Chepkirui (2h20:24).

Nella sfida tra le regine delle ultime tre edizioni, demolito il record di 2h22:31 che apparteneva a Margaret Okayo dall’ormai lontano 2003 con il settimo sigillo consecutivo del Kenya che anche qui monopolizza il podio.

Alle loro spalle le statunitensi Fiona ÒKeeffe (2h22:49) e Annie Frisbie (2h24:12), invece l’olandese campionessa olimpica Sifan Hassan perde terreno alla mezza, si riaggancia poco prima del trentesimo, poi cede e si deve accontentare del sesto posto in 2h24:43.