MILANO - E ora bisogna rimboccarsi le maniche. Attorno alle 12.20 di lunedì, a bordo del volo Air China proveniente da Pechino, è sbarcata a Malpensa la bandiera olimpica che sarà conservata, per la prima volta in “doppia copia”, a Milano e Cortina in vista dei Giochi Invernali del 2026.
All’indomani della cerimonia di chiusura dell’edizione cinese e del ‘flag handover’, l’Italia è dunque pronta a raccogliere il testimone.
Sventolata con fierezza dai sindaci Giuseppe Sala e Gianpietro Ghedina all’uscita dall’aereo, ai quali si è aggiunto anche il padrone di casa, il governatore della Lombardia Attilio Fontana, la bandiera a cinque cerchi ha avuto quattro accompagnatori d’eccezione: Federica Brignone, Arianna Fontana, Francesca Lollobrigida e Amos Mosaner, un bottino complessivo di due ori, quattro argenti e due bronzi, quasi metà del medagliere azzurro.
“Oggi più che mai questa consapevolezza di responsabilità deve essere molto chiara e forte, perché abbiamo gli occhi del mondo addosso. Il Cio è entusiasta di quello che abbiamo fatto vedere alla cerimonia di chiusura e c’è voglia degli sport invernali di tornare nella nostra vecchia cara Europa”, il messaggio del presidente del Coni, Giovanni Malagò.
“Se Expo era un punto di partenza, le Olimpiadi sono un punto d’arrivo, niente trascina più delle Olimpiadi - ha evidenziato Sala - Ora dobbiamo preparare la città e i cittadini, e siccome i cinque cerchi sono iconici, bisogna imbandierare la città. Dopo la fase della celebrazione, inizia quella operativa, del lavoro”.
E a questo proposito, mentre Malagò sottolinea la necessità di combinare al meglio il lavoro della Fondazione Milano-Cortina con quello dell’Agenzia Infrastrutture, da Ghedina parte un appello: “Oggi siamo al nostro cancelletto di partenza e abbiamo necessità che le istituzioni ci siano vicine. I procedimenti amministrativi così come sono non ci consentono di arrivare in tempo. Mi auguro che ci aiutino tutti, i tempi stringono”.
“Dobbiamo lavorare con grande determinazione per recuperare qualche ritardo accumulato, anche per colpa del Covid - concorda Attilio Fontana - Le nostre procedure sono un pò farraginose ma faremo una grande Olimpiade, un’Olimpiade nuova, su quattro siti distinti e sostenibile. Non ci saranno spese inappropriate e resteranno le infrastrutture”.
Anche i quattro azzurri sbarcati oggi non vedono l’ora.
“Per noi atleti sarà un onore rappresentare l’Italia in questa grande avventura”, confessa Mosaner, ‘orfano’ della partner di misto Stefania Constantini, già rientrata nei giorni scorsi.
“Ho iniziato a pattinare sul ghiaccio dopo Torino e poter partecipare a un’Olimpiade in Italia è il coronamento di un sogno”, aggiunge Francesca Lollobrigida, dando così per scontata la sua presenza.
Discorso un pò diverso per Brignone e Fontana, entrambe classe ‘90. La valdostana già durante il soggiorno a Pechino era apparsa scettica sulla sua presenza “ma non ho messo in discussione lo spirito olimpico di Milano-Cortina - ci tiene a precisare - Ho solo detto che ci saranno dinamiche diverse rispetto al passato dove c’erano più sport nello stesso posto ma la tanta gente venuta oggi a salutarci dimostra già quale sia lo spirito olimpico. Penso che sia un onore per tutti noi avere un’Olimpiade in casa, un trampolino di lancio per il nostro Paese. Anche per me sarebbe un sogno arrivare a Milano-Cortina, deciderò anno per anno e se sarò competitiva ci sarò”.
Arianna Fontana, tornata da Pechino come l’atleta azzurra più medagliata di sempre ai Giochi (11 podi, staccata Stefania Belmondo mentre il record assoluto di 13 resta di Edoardo Mangiarotti), evita di tornare sulle polemiche con la Fisg che hanno contraddistinto Pechino 2022 e lascia più di uno spiraglio aperto.
“So già che tanti atleti non vedono l’ora di venire in Italia, si aspettano tantissimo da noi - le sue parole - Per me esserci è un sogno, un gran bel sogno: la mia prima Olimpiade è stata a Torino e concludere a Milano sarebbe incredibile. Non so quanti atleti abbiano avuto un’opportunità del genere. Mai dire mai, sognare non costa nulla, per ora sogniamo e poi vedremo se ci sarò”.