Con il debutto della nuova generazione, la MG ZS abbandona definitivamente l’etichetta di “SUV economico” per presentarsi come un modello completo, ricco di contenuti tecnologici e prestazioni finalmente all’altezza del mercato.
Lanciata in Australia nel 2017 come proposta entry-level sotto i $20,000, oggi la gamma parte da circa $30,000 e arriva a superare i $40,000 con la variante elettrica. Una crescita di prezzo significativa, ma giustificata da un salto qualitativo evidente.
Il listino prezzi parte dall’1.5 aspirato (81 kW) intorno $27,000 dollari, passa alla Essence Turbo, con un 1.5 litri sovralimentato da 125 kW e 275 Nm, prezzo base $30,990 dollari, prosegue per il nuovo Hybrid+ (158 kW e 465 Nm) da $33,990 dollari e termina alla versione a batteria (rimasta però quella della precedente generazione) a partire da $39,990 dollari.
In questa recensione ci soffermiamo sulla ZS Essence Turbo e la Hybrid+ che di recentemente abbiamo sottoposto alla consueta prova su strada.
La ZS Essence Turbo si distingue per un pacchetto completo: cerchi da 18”, tetto panoramico, sedili riscaldati in pelle sintetica, climatizzatore bizona, accesso keyless, digital cockpit da 12,3” e infotainment delle stesse dimensioni, compatibile con Android Auto e Apple CarPlay, entrambi solo attraverso la connessione col cavo. L’abitacolo ospita comodamente cinque adulti, con sedute posteriori regolabili e un bagagliaio fino a 1475 litri a sedili abbattuti.
Un altro aspetto che attira l’attenzione è la garanzia di 10 anni o 250,000 km, accompagnata da manutenzione programmata con costi medi superiori a $500 dollari a tagliando.
La sorpresa più grande è l’esperienza al volante. La vecchia ZS era poco ispirata e briosa. La nuova Essence Turbo è tutt’altra cosa: sterzo preciso, assetto controllato e una spinta decisa grazie al piccolo 1.5 turbo. Nell’accelerazione 0-100 Km/h si ferma intorno agli 8 secondi. La trasmissione CVT – con otto rapporti simulati – risulta fluida e sicuramente meno fastidiosa rispetto a quella delle generazioni precedenti.
Le sospensioni con cerchi da 18” tendono a trasmettere all’interno il rumore di rotolamento degli pneumatici, ed a rendere l’assetto un po’ rigido, ma l’equilibrio generale tra comfort e dinamismo è tuttavia più che buono.
La MG dichiara un consumo di 6,9 l/100 km, ma nell’uso reale abbiamo riportato valori intorno ai 7.6 lt/100, guidando però con un certo brio.
La Hybrid+ invece combina un 1.5 litri benzina da 75 kW con un motore elettrico da 100 kW, per una potenza totale di 158 kW/465 Nm, gestiti da un cambio a tre rapporti e una batteria da 1,83 kWh.
Il sistema tende a privilegiare l’uso in elettrico alle basse velocità, con il motore termico che si attiva soprattutto per ricaricare la batteria. In salita però, con il cruise control attivato, il motore fatica a mantenere la velocità. Consumi dichiarati pari a 4.7 lt/100 Km, 7.2 quelli da noi rilevati al termine della nostra settimana di prova.
La ibrida è decisamente meno convincente al volante rispetto alla ZS Essence Turbo: lo sterzo, pesante e poco preciso, la tendenza a perdere trazione nelle ruote anteriori quando si accelera con troppo entusiasmo,
L’abitacolo, in entrambi i modelli, è curato ma non lussuoso: pelle sintetica ben realizzata, volante in vera pelle, display moderni e buona abitabilità. Manca la regolazione in profondità del volante e quella in altezza per il sedile passeggero, mentre la plancia risente di alcune finiture plastiche economiche. Lo stile generale resta sobrio, forse un po’ troppo visto l’incremento di prezzo.
Conclusioni? La nuova generazione della MG ZS cambia personalità e passa dall’essere una scelta dettata puramente da motivi economici a una proposta che vorrebbe essere competitiva in un settore in forte crescita. Obiettivo centrato? Non in pieno, secondo noi. Molte altre concorrenti, a prezzi simili, offrono un livello di raffinatezza superiore, una guida più coinvolgente e consumi sensibilmente più contenuti.
Fra le due versioni provate, la ZS Turbo è quella che merita decisamente di più, ma per lottare con le concorrenti ai vertici del settore è necessario un ulteriore salto di qualità.
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