Al momento del suo arrivo sul mercato australiano ha sicuramente magnetizzato l’attenzione degli automobilisti down under: parliamo della bZ4X, la prima auto totalmente elettrica della Toyota, la Casa giapponese che da anni è invece all’avanguardia nel campo delle vetture ibride. Non siamo fan del nome, anche se poi bZ4X ha una certa logica. La vettura è la primogenita della famiglia bz: beyond Zero, in riferimento alle emissioni, 4 si riferisce alla taglia della vettura, e X sta per crossover.
Un’auto importante quindi, con la quale il colosso del Sol Levante punta ad offrire un prodotto per chi è alla ricerca di un veicolo a batteria posizionato fra le “economiche” cinesi e le premium europee.
E sotto questo aspetto, non c’è che dire, la Toyota ha fatto centro: con prezzi di listino a partire da $66,000 (per il modello Front Wheel Drive) e $74,900 (per quello All Wheel Drive), la bZ4X si posiziona fra le economiche MG, BYD e Chery (tanto per citarne alcune) e le costosissime Audi, BMW e Mercedes, nel settore dove si trovano tra l’altro la Tesla, la Kia e la Hyundai.
In questa recensione ci soffermiamo sulla Toyota bZ4X AWD, la prima basata sulla nuova piattaforma e-TNGA dedicata ai veicoli elettrici, progettata e ottimizzata per una nuova gamma di veicoli elettrici. La nuova piattaforma integra la batteria e il motore generatore nella struttura del veicolo, garantendo maggiore rigidità e un baricentro basso per una dinamica di guida stabile ed allo stesso tempo permette di sfruttare al meglio gli spazi per una maggiore abitabilità e versatilità.
A livello estetico la bZ4X ha uno stile tipicamente giapponese, con spigoli pronunciati e pieghe che ne accentuano la presenza su strada. Forme filanti, con misto di superfici lisce e scolpite, ed ampie zone rivestite con plastica nera a contrasto.
Il risultato è, secondo noi, piuttosto riuscito, e conferisce alla vettura una certa personalità che la distingue positivamente da molte concorrenti.
Non è un caso che la Toyota abbia scelto un SUV di medie dimensioni per la prima vettura elettrica, visto che questa tipologia di automobile è ormai la più popolare grazie ad un’elevata praticità e facilità di guida.
Piacevole all’impatto visivo l’abitacolo, come si può constatare dalla foto, con i sedili rivestiti in pelle sintetica (quelli davanti riscaldati, così come il volante), e un grande schermo centrale che si integra alla perfezione con la console centrale, alla base della quale troviamo (piacevole sorpresa) dei pulsanti veri e propri.
Buona la scelta dei materiali (ad eccezione forse di alcune plastiche dure), scenografico l’effetto del tessuto che riveste la plancia, impeccabile il livello delle rifiniture, come è lecito aspettarsi dal Gruppo automobilistico numero uno al mondo. Numerosi i vani a disposizione sparsi qua e la per l’abitacolo, che tuttavia non sono rivestiti e quindi non offrono stabilità agli oggetti che ci si trovano dentro mentre si viaggia.
Molto comodi i sedili anteriori, ma nel nostro caso abbiamo avuto qualche perplessità riguardo la posizione di guida in relazione al volante: il problema è originato dal cruscotto digitale, montato in alto e ideato per essere consultato al di sopra della corona del volante e non attraverso le razze, come da tradizione. In termini pratici, una persona alta 1.8 metri come noi, è costretta a regolare in basso il volante, trovandoselo troppo vicino alle gambe. Quelli più bassi invece rischiano di vedersi nascosta parte della strumentazione…insomma, una scelta infelice, quella del posizionamento del cruscotto, che potrebbe scoraggiare diversi potenziali acquirenti…
Spazio in abbondanza davanti, nel retro quasi esagerato quello per le gambe, ma i più alti si potrebbero ritrovare con le ginocchia sotto il mento, visto che il sedile posteriore è elevato di appena 30 cm rispetto al pianale della vettura, sotto il quale è posizionata la batteria che alimenta il motore elettrico.
Generoso l’equipaggiamento di serie, specie sul modello al top della gamma da noi testato, che include anche i più evoluti sistemi di sicurezza, attiva e passiva.
Molto responsivo e intuitivo l’infotainment del display centrale da 7”, che offre tra l’altro Wireless Car Play e l’Android Auto.
Al cuore della bZ4X troviamo una batteria al litio da 71.4 kWh su entrambe le versioni, che spinge un singolo motore da 150 kW sulla versione base, e due motori da 80 kW sulla AWD al top della gamma. I consumi dichiarati dalla Toyota sono di 18.1 kWh/100 Km, sensibilmente al di sotto dei quasi 20 kWh riportati al termine della nostra settimana di prova. L’autonomia di marcia dichiarata secondo il ciclo WLTP è di 436 Km, ma in termini reali questi numeri sono puramente fantasia… Calcolate il 20% in meno ed avrete dei risultati decisamente più realistici.
I tempi di ricarica sono invece di circa 30 minuti (10-80% con un fast charger pubblico da 150 kW), mentre se avete installato il charger da 11kW nel vostro garage, si può ricaricarla da 0 a 100% in circa 7 ore. Con la normale presa i tempi di ricarica si allungano sensibilmente…
Al volante la bZ4X non impressiona in quanto a prestazioni, non è un missile (0-100 Km/h in 6.9 secondi) ma ad ogni modo risulta agile e briosa in svariate condizioni di guida.
Sorprendentemente buona la stabilità anche in curva, dove la vettura rimane piuttosto piatta e facile da controllare.
Conclusioni? In qualità di primo modello totalmente elettrico, la bZ4X non delude le aspettative: c’è sicuramente di meglio in giro, a prezzi di listino abbastanza simili, ma tutto sommato non ci sentiamo di bocciare il SUV Toyota a batteria, che seppur non riesce a stupirvi sotto nessun punto di vista, offre comunque un’esperienza abbastanza piacevole al volante. Il nome Toyota è una garanzia in termini di affidabilità e questo aspetto potrebbe dare una spinta in più alla bZ4X per farsi spazio in un settore dove la concorrenza diventa ogni giorno più agguerrita…
Car supplied by
TOYOTA AUSTRALIA
Special thanks to
EDDISON ROBERTS