GENOVA - Un silenzio assordante a Bogliasco: non c’è nessuno dopo la triste retrocessione di una Sampdoria che ‘scopre’ la serie C per la prima volta in 79 anni di storia.

Rientro blindatissimo da Castellamare di Stabia dopo il pareggio che ha decretato la discesa nella terza lega italiana.

Partenza da Salerno, tappa a Malpensa e arrivo a Genova dopo le 6 del mattino col pullman blindatissimo dalle forze dell’ordine temendo la possibile presenza dei tifosi.

Durissimo il comunicato della Federclubs, la federazione dei club blucerchiati: “La Sampdoria tocca il punto più basso dei suoi 79 anni di storia - si legge - lo fa sul campo, meritatamente, per non aver mai saputo invertire la rotta nel corso di un’intera stagione. Lo fa con la primavera, con la squadra femminile, in una spirale negativa strutturale, non casuale, proprio nell’anno in cui ci era stata promessa una rinascita. Lo fa per colpa di una dirigenza inadeguata, incompetente, con scelte presuntuose e improvvisate. Lo fa dopo promesse al vento, progetti fallimentari, enorme confusione nei ruoli. Lo fa nonostante una tifoseria unica, che ha sempre saputo mostrare il proprio sostegno alla maglia, soprattutto nei momenti più difficili: 31mila persone accorse venerdì per sostenere la propria amata Samp, la media spettatori piu alta in serie B, trasferte, quelle senza limitazioni, quasi sempre sold out”.

“I tifosi purtroppo non vanno in campo, ma ora spetta soprattutto a noi crescere le nuove leve di Sampdoriani, che vedranno la propria squadra ai margini, lontano da stadi blasonati e notizie tv, con la speranza di ripartire al più presto per tornare dove ci compete”, scrive ancora la Federclubs.

Festa grande dalla parte opposta della barricata, quella genoana, nella notte con fuochi d’artificio e finti funerali con bare al seguito per celebrare la retrocessione.

Silenzio da parte della società che ha recentemente chiuso il bilancio al 31 dicembre 2024 con un rosso di 40 milioni di euro e si trova adesso con una rosa dal monte ingaggi da serie A con oltre 20 milioni di euro.

Quattro allenatori in un anno tormentato con tantissimi errori sul mercato e mancanza di chiarezza a livello dirigenziale dove è mancata una figura chiave in grado di fare da collegamento tra società e squadra.

Un valzer di decisioni sbagliate e tentativi disperati come il ritorno degli ex doriani Lombardo ed Evani che non sono serviti per dare sollievo ad una stagione nata male e finita peggio.