TORINO - Tutto pronto per l’ottantesima edizione della Vuelta a Espana, che domani partirà da Torino: fino al 14 settembre i big del ciclismo mondiale si contenderanno la maglia roja, simbolo del primato della corsa in terra iberica. Ma le prime tre tappe si svolgeranno tutte in Italia: dopo la partenza da Torino e l’arrivo a Novara, spazio all’Alba-Limone Piemonte di 159.5 km; la terza frazione partirà invece da San Maurizio Canavese e arriverà dopo 134.6 km a Ceres.

Tanti gli uomini di classifica al via che cercheranno di vincere la generale: non ci sarà il campione del mondo in carica Tadej Pogacar, la UAE ha deciso di schierare Joao Almeida e Juan Ayuso.

Lo sloveno cercherà invece di recuperare energie in vista dei Campionati del Mondo in Ruanda (in programma il 28 settembre).

L’obiettivo, dunque, sarà quello di recuperare dopo le fatiche del Tour vinto per poter difendere il titolo iridato conquistato lo scorso anno.

Assente anche Primoz Roglic, vincitore della scorsa edizione davanti a Ben O’Connor: sarà una Red Bull - BORA Hansgrohe nel segno dell’Italia, con Giulio Pellizzari, Giovanni Aleotti e Matteo Sobrero a supportare Jai Hindley. Fari puntati soprattutto sulla Visma e su Jonas Vingegaard, che in Spagna ha ottenuto in carriera “soltanto” un secondo posto. Il messaggio rivolto agli avversari è stato chiaro sin dalla partenza: “Sono qui per provare a vincere”, ha dichiarato il danese durante la presentazione delle squadre. La Visma vuole dunque monopolizzare la corsa e ritornare sul gradino più alto del podio dopo la vittoria di Sepp Kuss del 2023.

Ben 23 i team presenti con 184 corridori, dopo le prime quattro tappe spazio alla cronosquadre di Figueres, nella 18esima tappa ci sarà invece la crono individuale di Valladolid, occasione da sfruttare per Filippo Ganna: l’azzurro torna in un grande giro dopo il ritiro nella prima tappa della Grande Boucle con l’obiettivo di ritrovare la forma e vincere almeno una frazione.

“Ho corso il rischio di non partire però ci tenevo particolarmente ad esserci - ha dichiarato -. Questo è stato un anno partito bene, poi un po’ così, ma alla partenza da Torino dovevo esserci”. Ben 35 le vittorie in carriera per il piemontese che tornerà alla Vuelta per la seconda volta in carriera: una sola tappa conquistata in terra spagnola, sempre nella crono di due anni fa a Valladolid.

Brutte notizie invece per Damiano Caruso, il 37enne ha riportato una frattura alla mano destra dopo essere scivolato accidentalmente a terra ieri sera dopo la presentazione delle squadre alla quale aveva regolarmente preso parte.