Può non essere una nozione comune, ma il penultimo senso che un essere umano perde prima di morire è quello dell’olfatto. L’ultimo è l’udito. Il senso dell’olfatto è straordinariamente importante nella vita di ognuno di noi, e tende a variare a seconda della persona, e delle proprie condizioni fisiche. Chi è ceco, ha di solito un senso dell’olfatto molto più sviluppato rispetto alla norma.

In un affascinante seminario che si è tenuto al Myer di Bourke St, sapientemente organizzato dall’ICCI di Melbourne e magistralmente condotto dalla rappresentante australiana dell’antica Officina Profumo-Farmaceutica Santa Maria Novella, Lucy Borland, non si è parlato solo di profumo, ma anche di una lunghissima storia, e una ricca tradizione, della piccola impresa artigianale che affonda le proprie radici nel cuore di Firenze. 

Fondata nel lontano 1221, come convento di frati domenicani nella Santa Maria Inter Vineas (“Santa Maria tra le Vigne”), una piccola chiesa appena fuori le mura di Firenze, la sua fiorente storia di arte speziale si intreccia, da oltre 800 anni, con quella della città d’arte mondiale per antonomasia. 

“I francesi hanno sempre sostenuto che l’industria del profumo è iniziata con loro, ma non è vero. È iniziata in Italia”, ha esordito Borland in apertura. È infatti grazie a Caterina de’ Medici, promessa sposa di Enrico II re di Francia, che Officina Profumo-Farmaceutica Santa Maria Novella è arrivata a Parigi nel 1533, come dono nuziale. Per l’occasione, la prima fragranza dell’antico marchio prende vita, ancora oggi conosciuta come “Acqua della Regina”, un profumo agrumato dallo spiccato carattere energizzante che voleva ricordare l’eleganza e la grazia di Firenze. Qualche anno dopo, le porte dell’Officina vengono spalancate al pubblico, fino ad arrivare al riconoscimento formale, nel 1612, per mano del Granduca di Toscana, che le conferì anche il titolo di Fonderia di Sua Altezza Reale. Ad oggi, l’Officina è gestita dalla holding di investimenti, Italmobiliare.

Alcuni dei prodotti dell'Officina Profumo-Farmaceutica Santa Maria Novella

È sempre grazie a Caterina de’ Medici, che soffriva spesso di forti emicranie e trovava sollievo masticando le foglie di tabacco coltivate nel suo giardino, che nasce una seconda fragranza, Tabacco Toscano, una delle più ammirate da tanti mastri profumieri nel mondo, dei quali, Tom Ford ha provato a replicarne l’essenza più volte. Quello che separa nettamente l’Officina da altri importanti marchi di profumo, però, non è soltanto una ricca tradizione. “Il primo prodotto mai creato dall’ Officina nacque da una necessità. L’Acqua di Rose veniva principalmente usata come tintura, per curare le malattie. All’epoca le persone avevano molta paura di bere l’acqua a causa della peste, e spesso mescolavano l’acqua di rose con il vino, o la mettevano nel cibo per scopi curativi. Le rose venivano raccolte a maggio, e ad oggi oltre 3.000 petali sono ancora distillati a vapore. Si estrae poi il vapore attraverso un imbuto e lo si imbottiglia. Quindi non c’è alcol aggiunto”.

Oltre alla certosina lavorazione, e all’uso esclusivo di materie prime di altissima qualità, provenienti dallo storico giardino che Borland ha descritto come uscito da un film di animazione, tanto la bellezza, e grandezza della flora e fauna che lo inabita, c’è anche la mano esperta di 50 persone, che da cinque generazioni si tramandano la passione per questo piccolo gioiello di artigianato locale. 

Borland ha sottolineato, ricordando la sua visita alla storica sede fiorentina, che “ognuno di loro è in grado di svolgere ogni tipo di mansione, senza mai focalizzarsi sulla stessa durante la settimana. È stato straordinario vederli all’opera, tutto viene ancora fatto a mano, come l’avvolgere le saponette nella carta indossando guanti di seta. C’è poca tecnologia, e molti strumenti usati sono antichi”.

Durante il seminario, ai presenti è stato offerto un sampling delle fragranze storiche dell’Officina, ulteriormente facilitato dalla fragrance wheel di Michael Edwards, un diagramma circolare che illustra le relazioni tra varie famiglie di fragranze basate sulle loro caratteristiche olfattive, e che rende più facile la scelta del profumo a seconda delle preferenze personali. Grazie alla combinazione di una ricca storia, dell’artigianalità, della qualità mai intaccata, e dell’autenticità, in un’epoca in cui l’appariscenza va più di moda, il marchio plurisecolare di Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella continua a brillare e ad essere apprezzato da persone di tutte le età, seppur rimanendo un marchio di nicchia.

“Ricordo ancora una cliente che ci visitò alla nostra boutique nella Royal Arcade di Melbourne. Aveva perso il senso gusto-olfattivo e il marito avrebbe dovuto assisterla nell’acquistare un regalo per un’amica. Mentre lui era distratto, lei cominciò ad annusare le diverse fragranze, fino a quando trovò quella all’iris. Mi confessò che ebbe come un flash, tutti i suoi sensi si risvegliarono improvvisamente. E anche se non poteva dare un nome a quello che stava annusando, quella fragranza le aveva scatenato qualcosa a livello organolettico, forse aveva risvegliato qualche ricordo sopito. Non ha mai smesso di comprarla da quel momento”.