CANBERRA - Dopo il malcontento generale e i sondaggi negativi, la Coalizione ha annunciato che non apporterà cambiamenti alle attuali politiche di lavoro flessibile, incluso il lavoro da casa.
Inizialmente, Dutton aveva promesso di eliminare il lavoro da remoto nel settore pubblico, ma successivamente aveva corretto la linea, auspicando un ritorno ai livelli pre-Covid, pari al 20% di lavoro da casa. L’opinione pubblica aveva, però, reagito negativamente, in particolare tra le donne e nei collegi elettorali chiave.
Questa mattina, ospite di Today Channel 9, Dutton ha dichiarato: “Abbiamo commesso un errore in merito alla politica, ci scusiamo e abbiamo corretto il tiro. Stiamo ascoltando cosa ha da dire la gente”. Dutton ha poi accusato il primo ministro di aver distorto i contenuti della proposta per trarne un vantaggio politico.
Il ministro ombra delle Finanze, Jane Hume, ha confermato che il lavoro flessibile è fondamentale per ottenere il meglio dalla forza lavoro pubblica. “Non ci sarà alcun cambiamento alle attuali modalità di lavoro flessibili sotto un governo della Coalizione”.
Nonostante la marcia indietro sul lavoro da remoto, Dutton presenterà un piano quinquennale per ridurre di 41mila unità il numero dei dipendenti pubblici, tramite il blocco delle assunzioni e il mancato reintegro di coloro che andranno in pensione o che si dimetteranno.
Secondo un sondaggio RedBridge commissionato dal The Daily Telegraph, le politiche proposte finora dalla Coalizione non stanno convincendo l’elettorato, mentre cresce il sostegno per il primo ministro Anthony Albanese.