ADELAIDE - Il 17 ottobre scorso ricorreva il decimo anniversario della canonizzazione di Mary MacKillop, la prima santa australiana, nata da immigrati irlandesi nel 1842 a Fitzroy, un quartiere di Melbourne, e venuta a mancare a Sydney nel 1909.
Ma è in South Australia che Mary Mackillop ha lasciato la sua impronta iniziale e più profonda: per sostenere la famiglia sempre in gravi difficoltà economiche viene impiegata come governante e insegnante presso la famiglia degli zii nel piccolo centro di Penola, in South Australia. Qui incontra padre Tenison Woods che voleva dedicarsi all’educazione dei bambini più disagiati, nel segno della fede cattolica.
Nel 1866 viene fondata quindi la prima scuola cattolica australiana gratuita, fatto quasi impensabile per la cultura e la società di quegli anni.
L’anno successivo Mary MacKillop fonda l’ordine delle Suore di San Giuseppe del Sacro Cuore di Gesù (riconosciuto nel 1888) e inizia a insegnare nella scuola di Penola, che diventa anche la sua casa: la sua camera da letto è infatti adiacente all’aula.
La scuola originale, accanto alla chiesa del paese e al museo dedicato alla santa, è ancora visitabile. Mary MacKillop promuoveva una scuola giusta, fondata più sui rinforzi positivi che sulle punizioni, il tutto nel segno della fede. Circa due anni dopo la fondazione dell’ordine, le suore che insegnavano gratuitamente nelle scuole si contavano già a decine.
La vita di Mary MacKillop non è mai stata facile: dai natali in una famiglia numerosa e afflitta da ristrettezze finanziarie, alla scomunica nel 1871, durata pochi mesi e causata da un malinteso con il vescovo di Adelaide.
Nel 1873 si reca anche a Roma, affrontando un viaggio allora lunghissimo e faticoso, per incontrare papa Pio IX, che prescrive delle piccole modifiche all’ordine.
Nel 1995 Mary MacKillop viene beatificata da Giovanni Paolo II e nel 2008, durante la giornata mondiale per la gioventù, di cui era patrona, Benedetto XVI si reca a pregare sulla sua tomba a Sydney North. Il 17 ottobre 2010 è stata infine proclamata santa da papa Benedetto XVI.
Per l’importante ricorrenza la comunità italiana ha organizzato due diversi momenti. Radio Italiana 531 ha pianificato un pellegrinaggio direttamente a Penola: quasi cento persone sono partite su due autobus alla volta di Penola sabato 16, con pranzo al sacco lungo la via e nel pomeriggio visita al museo e alla scuola dove Mary MacKillop ha vissuto e insegnato.
La domenica mattina poi, messa cantata in commemorazione dell’importante anniversario: padre Michael Romeo, parroco di Penola, ha celebrato la messa e come di consueto, la sua omelia è stata appassionata e diretta. Ha parlato dei concetti di dovere, coscienza e coerenza per il cristiano, secondo la famosa citazione di Gesù riportata nei Vangeli “Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”.
Una frase potente e ricca di significato perché, come ha continuato durante l’omelia padre Romeo: “Alcune volte anche noi, anche senza accorgerci, lasciamo che le cose di Cesare oscurino le cose di Dio nella nostra vita, [...] dando più importanza alle cose di Cesare che a quelle di Dio”.
Un esempio concreto sono le tradizioni laiche inserite nelle celebrazioni religiose, come durante matrimoni, battesimi e funerali. Lo stesso vale in politica: padre Romeo ha sollecitato i fedeli ad appoggiare le scelte politiche con coscienza e secondo i principi di fede. Dopo la messa, il gruppo è rientrato ad Adelaide, facendo una pausa per il pranzo lungo il viaggio.
Intanto anche ad Adelaide si è celebrato: è stata infatti deposta nella cattedrale cattolica di St Francis Xavier una nuova statua di Mary MacKillop, con la benedizione dell’arcivescovo Patrick O’Regan.
La statua è opera dell’artista locale Judith Rolevink ed è stata sponsorizzata, così come la sua installazione, dai Comitati dell’Altavilla Irpina Club e San Pellegrino Martire. L’opera è in bronzo, è alta un metro ed è la numero sette di un’edizione limitata di soli dieci esemplari.
Un fine settimana ricco e intenso, in onore di Santa Mary MacKillop che ha fatto dell’educazione il baluardo del futuro dei giovani, secondo principi rivoluzionari per l’epoca in cui è vissuta e altrettanto attuali ai giorni nostri: rispetto della dignità dello studente, giustizia, fermezza nel segno però di pazienza e tolleranza, compassione, rassicurazione e senso dell’umorismo.