MARANELLO (MODENA) - Tra i primi scatti con la tuta rossa, un migliaio di tifosi fuori da Maranello e un’attesa sempre crescente, è arrivato il giorno del debutto di Lewis Hamilton alla guida della Ferrari.

È in una nebbiosa e gelida mattinata di Fiorano, infatti, che il sette volte campione del mondo ha svolto i suoi primi trenta giri alla guida della SF-23 - la monoposto di due stagioni fa, come da regolamento per guidare in pista prima dei test stagionali ufficiali di metà febbraio in Bahrain -, toccando con mano le emozioni di un esordio rosso svolto davanti ai tanti appassionati presenti sin dalle prime ore della mattina sul ponte del comune modenese dal quale è possibile vedere buona parte del circuito.

“Il momento che stavo aspettando da tutta la vita”, le parole del Sir inglese pubblicate dai canali social della Ferrari nel corso della giornata di ieri, quando Hamilton ha fatto visita alle donne e agli uomini del Cavallino, presentandosi a tutto il team e cominciando a conoscere anche gli ambienti di lavoro di Maranello.

Dopo l’annuncio arrivato a febbraio del 2024 e un conto alla rovescia protrattosi lungo un’intera stagione sportiva, si chiude dunque un cerchio tra Hamilton e la Rossa, entrambi pronti a quello che sembra avere tutte le carte in regola per essere un anno di assalto al Mondiale.

Solo quattordici i punti che nella scorsa annata hanno distanziato Ferrari e McLaren nella corsa al titolo Costruttori, a dimostrazione che il percorso intrapreso dalla nuova guida tecnica di Frederic Vasseur - al suo terzo anno da team principal, ma al secondo di lavoro completo - sembrerebbe andare nella direzione giusta. La scelta di far approdare Hamilton è un’altra tessera del mosaico ben progettato dall’ingegnere francese, che ha scelto l'ex pilota Mercedes per dare alla squadra quel tocco in più di esperienza, leadership e mentalità che lo stesso Vasseur, così come l’intero ecosistema ferrarista, si augura possa essere decisivo nel computo totale del biennio per il quale Hamilton ha firmato il suo contratto.

Mille i chilometri percorsi dal numero 44 - una distanza contingentata dalla Federazione per questa tipologia di test -, fondamentali per attuare i primi settaggi, tra volante e sospensioni, provando specifiche della monoposto come le frenate, l’apporto del differenziale, oltre al sistema Drs. “Di nuovo in pista” la descrizione scelta dal britannico per il post su Instagram successivo ai giri effettuati alla guida della Ferrari, indossando un casco color giallo Modena che sembra già voler dare i segnali di come Hamilton abbia cominciato a vivere una nuova avventura professionale che sa tanto di storia.

In pista spazio anche per Charles Leclerc, che ha voluto essere presente a Fiorano per assistere ai primi giri di Hamilton, oltre che per mettersi anche lui al volante della F1-75 - altra previous car con almeno due anni di ‘età’ e quindi consentita per lo svolgimento dei test - per una quindicina di giri in cui l’approccio è stato certamente differente rispetto al suo nuovo compagno di squadra, che il monegasco accoglie di fatto da vero padrone di casa in quello che si appresta ad essere il suo settimo anno in Ferrari.

Un esordio a livello professionale, seppur la conoscenza sia già approfondita e ormai di lunga data, quello della nuova line-up della Rossa, con una stima reciproca mai nascosta né da parte di Leclerc che dallo stesso Hamilton, pronta a trasformarsi in una connection interna che converta ambizioni, aspettative e attese nel tanto inseguito titolo, costruttori e/o piloti, per il quale l’attesa a Maranello si protrae ormai da troppo tempo.