Questo sì che è un allungo.
Fra le proteste di Gasperini per l’espulsione di Ederson, l’Inter ha vinto a Bergamo portando a 3 punti il vantaggio sul Napoli, fermato dal Venezia, e addirittura a 6 quello sui bergamaschi.
Vittoria legittima: basta ricordare il palo di Thuram, sciagurato come nel turno precedente, la rete annullata a Martinez e il gol sbagliato da Frattesi. Della Dea non si ricordano palle-gol di particolare importanza.
Severo, ma in linea con il regolamento, il doppio giallo a Ederson che ha lasciato la Dea in 10 sul punteggio di 1-0 per gli uomini di Inzaghi. In precedenza, però, l’arbitro non si era comportato alla stessa maniera con Bastoni, poi espulso per doppio giallo nel recupero.
Di qui le proteste del tecnico bergamasco. Restano due realtà: l’Inter s’è dimostrata più forte dell’Atalanta che, a sua volta, non ha ripetuto l’impresa di Torino e non riesce a vincere in casa da dicembre:4 pareggi e 2 sconfitte.
Ricordate Ionut Radu, l’ex portiere dell’Inter oggi al Venezia?
Nell’aprile 2022 spense le velleità della squadra nerazzurra consegnando lo scudetto al Milan con una papera colossale a Bologna. Il rumeno, protagonista di una prova strepitosa a Venezia, ha impedito al Napoli di segnare in almeno 4 occasioni. A ringraziarlo i tifosi nerazzurri di Milano e Bergamo. Ma anche il dirimpettaio Meret ha cancellato due palle-gol dei lagunari e Rrahmani ha ribattuto a portiere battuto un tiro di Fila.
Giusto per dire che il risultato di parità premia giustamente gli uomini di Di Francesco che sullo 0-0 avevano già inchiodato Lazio e Atalanta. La squadra partenopea non sa più vincere: nelle ultime 7 giornate una vittoria, una sconfitta e 5 pareggi. Qualcosa s’è inceppato nell’ingranaggio del Napoli che gioca a scartamento ridotto nonostante sia fuori da ogni coppa.
Al diavolo è finita la Juventus, dominata a Firenze dalla squadra viola dopo essere stata presa a sberle dall’Atalanta nella giornata scorsa: in totale zero punti e sette gol al passivo, tutti incassati in contropiede. Il ds Giuntoli ha confermato Motta aggiungendo: “Ne usciremo”.
Dal club?, come si augurano i tifosi bianconeri. Identico il copione: manovre lente e prevedibili, centrocampo misero, punte assenti. Non pervenuto il tanto acclamato Kolo Muani.
E il tecnico, sempre aggrappato all’edera degli alibi, non pensa a rassegnare le dimissioni: netta l’impressione di un gruppo che non lo segue per i continui cambiamenti di modulo e formazione con tanti giocatori fuori ruolo. Intanto ha subito il sorpasso del Bologna.
Sarebbe tuttavia insensato ridurre i limiti della Fiorentina: forte con le grandi (3-0 all’Inter oltre che ai bianconeri di Motta; 2-1 a Milan e Lazio; 5-1 alla Roma), fragile con le medio-piccole (Monza, Como, Verona, Udinese). Sarà un caso, ma i viola hanno colto i migliori risultati quando Palladino ha schierato 3 centrocampisti.
Al diavolo poteva finirci anche il Milan se Pulisic e Rejinders non si fossero svegliati in tempo per superare il Como che non meritava la sconfitta.