Quando ero piccola sognavo spesso a occhi aperti di viaggiare per il mondo, scoprire nuovi Paesi e culture. Avevo quindi creato una ‘lista dei desideri’ con il nome delle nazioni che mi sarebbe piaciuto visitare. Immancabile l’Australia, che però era una tra le ultime della lista. Il motivo? Troppo lontana.
Questo è quello che ha pensato anche Jessica Melissa Ferraro, originaria di un paesino della Basilicata. Un giorno, il suo storico fidanzato Ivan Cosenza le chiede di partire insieme alla volta della terra dei canguri: “L’idea mi spaventava molto, così distanti dall’Italia, agli antipodi del mondo”. La ragazza rifiuta la proposta e i due giovani si perdono di vista per qualche anno.
Ferraro si sposta poi negli Stati Uniti nel 2009, dove lavora per un anno con la grande compagnia Disney, in Florida. “Volevo trasferirmi a Miami dove ho zii e cugini. Sarei stata anche più vicino ai miei genitori, che vivono in Venezuela. Ma c’era qualcosa che non mi convinceva fino in fondo. Tante persone mi parlavano così bene dell’Australia e, quindi, ho cominciato seriamente a pensarci su”.
La giovane donna torna poi in Italia e straordinariamente si ricongiunge con lo storico ex fidanzato. Gli antipodi ora non la spaventano più: “Adesso che vivo in Australia da dieci anni, è proprio questa grande distanza che mi rende serena e mi fa sentire in pace. Lontana da tante dinamiche, ho trovato il mio angolo tranquillo su questa terra – confessa –. Quando viaggio fuori dall’Australia, inevitabilmente mi manca. E ogni volta che torno, tiro un sospiro di sollievo; mi sento di nuovo a casa”.
Ferraro lavora nel settore dell’ospitalità da quando aveva 14 anni e serviva la pizza in un locale del suo paese. Si ritaglia poi una carriera negli hotel, aggiornandosi con continui corsi, come quello da tour operator. Ogni tanto prende una pausa da quell’ambiente e lavora come estetista, anche in quel caso acquisendo una serie di diverse specializzazioni, come tatuatrice di sopracciglia.
Ma il rapporto di amore e odio che ha con il settore dell’ospitalità non si sfalda. “Finisco sempre per ritornarci: è come una calamita”. Ivan, ora suo marito, è un appassionato professionista del settore come lei. La coppia lavora dapprima nella ristorazione sulla Mornington Peninsula, dove Ferraro fa una grande esperienza come venue manager alla pizzeria Zero95 di Dromana. Ma, a seguito di una vacanza in Gold Coast, la coppia si innamora così tanto del ‘Sunshine State’ che decidono di trasferirsi lì.
Nel frattempo, i giovani hanno due figli, Diego e Denise. Nonostante la mancanza delle rispettive famiglie, riescono a conciliare la dura vita dell’ospitalità con quella altrettanto dura da giovani genitori immigrati, sempre affrontando tutto con la massima serenità e lavorando come una vera e propria squadra.
Un giorno però arriva un’offerta, irrinunciabile soprattutto per Ivan: “Ci propongono di aprire un ristorante in società, proprio sulla Mornington Peninsula. È sempre stato un grande sogno di mio marito. Denise aveva appena due mesi e Diego si era ambientato in Queensland. Mio marito mi dice: ‘Decidi tu’”.
Per amore del marito, Ferraro accetta e, in sole tre settimane, la giovane famiglia si trasferisce nuovamente nella località balneare del Victoria.
“Abbiamo aperto il ristorante ‘Amare’ il 26 dicembre: è stato pazzesco. I bambini piccoli; io mi ero accollata tutte le responsabilità di casa, mentre Ivan si era caricato il business interamente sulla sua schiena”, racconta.
Un’esperienza dura, ma di grande crescita, sia personale sia lavorativa: “Purtroppo le cose non hanno funzionato con il socio; quindi, abbiamo venduto la nostra quota e siamo tornati in Queensland, avendo già una grande familiarità con il posto”.
I due coniugi, ormai ben collaudati, si dividono le responsabilità familiari e lavorative: Ferraro lavora durante i turni delle colazioni e il marito fa i turni serali come bartender, entrambi all’Intercontinental di Brisbane.
Il dinamico duo ha grandi progetti per il futuro, sempre con il pensiero rivolto ai figli, che stanno crescendo senza avere la possibilità di visitare i nonni per il pranzo domenicale, o giocare con i cuginetti. “Io sono cresciuta in un piccolo paese; veramente l’intero villaggio mi ha cresciuta”, dice, facendo riferimento a una frase che spesso e volentieri i neogenitori in Australia sentono dirsi: “It takes a village to raise a child”.
“Qui però c’è molto individualismo; i bambini passano tanto tempo a giocare alla PlayStation o a guardare i cartoni animati sui tablet. Ogni tanto si organizzano degli incontri di gioco, ma non come quando sono cresciuta io e giocavo all’aperto con gli altri bambini tutto il giorno”.
E proprio questi melanconici ricordi del paese natìo hanno spinto Ferraro e il marito a pensare di organizzare tour guidati nelle zone della loro Basilicata: “I turisti finiscono sempre per visitare le stesse zone in Italia; in Basilicata si limitano solo a Matera. Ma ci sono così tante meravigliose località da scoprire in questo piccolo pezzetto d’Italia”.
L’eterno dilemma, tipico di chi chiama casa due Paesi diversi, però rimane: “Amo il senso di civiltà degli australiani, adoro le regole e le persone che le seguono. L’idea di tornare a vivere in Italia dove spesso le regole sono relative, un po’ mi spaventa. Non so se riuscirei ad abituarmi di nuovo a quella realtà. Sarebbe bello vivere a metà tra i due Paesi, ma devo pensare anche ai miei figli”.