CANBERRA - Il gigante dell’energia AGL ha annunciato, con una notifica in Borsa, che chiuderà la centrale elettrica Loy Yang A nella Latrobe Valley (Vic) circa 10 anni prima del previsto.

Il comunicato rende inoltre noto che AGL prevede, nell’arco di tempo preventivato (2030/33), la chiusura di un’altra centrale alimentata a carbone – quella di Bayswater nella Hunter Valley (NSW).

La centrale elettrica Loy Yang A, che sorge sull’omonima circoscrizione comunale, è una delle più recenti centrali elettriche a carbone del Victoria, e garantisce la produzione di 2.210 megawatt di energia elettrica, circa il 30% del fabbisogno totale dello Stato.

Il piano originario ne prevedeva la chiusura entro l’anno 2048, ma nel febbraio del 2022 i vertici di AGL annunciarono che la società avrebbe abbandonato definitivamente il carbone in una data compresa tra il 2040 e il 2045.

L’annuncio della chiusura di Loy Yang A nel 2035 sembra segnalare un’accelerazione della transizione, dalle fonti fossili a quelle rinnovabili, per la produzione energetica.

AGL ha preventivato che le sue emissioni annuali di CO2 scenderanno dagli attuali 40 milioni annui di tonnellate allo zero netto, dopo la chiusura.

“La chiusura anticipata della centrale elettrica Loy Yang A eviterà l’emissione di fino a 200 milioni di tonnellate di CO2 rispetto alla precedente data di chiusura”, ha affermato Damien Nicks, CEO ad interim di AGL.

“Il futuro portafoglio di AGL sarà guidato dalla domanda, il che significa che ci concentreremo sulla capacità che risponde a ciò di cui i nostri clienti hanno bisogno, con la maggior parte della nuova fornitura che si prevede proverrà dall’eolico e dallo stoccaggio, accumulatori inclusi”.

Il ministro federale per l’Ambiente, Tanya Plibersek, ha affermato che la mossa di AGL di chiudere anticipatamente l’impianto riflette i rapidi cambiamenti nel mercato australiano delle energie.
“Questa mossa rappresenta uno shock per molte persone, e la prima considerazione del governo statale e di quello federale è fornire tutto il sostegno possibile alla manodopera che ne soffrirà le conseguenze”.
Il ministro delle Risorse energetiche del Victoria,Lily D’Ambrosio, ha affermato che il governo Andrews collaborerà con AGL per fornire assistenza ai lavoratori colpiti dalla chiusura dell’impianto tramite corsi di riqualificazione, offrendo, ove possibile, nuove opportunità di lavoro.

I gruppi verdi hanno accolto con soddisfazione l’annuncio della chiusura anticipata dell’impianto.

Alla fine dell’anno scorso AGL aveva rivelato l’intenzione di ridurre drasticamente la propria forza lavoro nei settori del carbone e del gas, mentre espandeva la presenza in quello delle energie rinnovabili.

AGL ha continuato a offrire ai propri dipendenti l’opzione del licenziamento volontario e relativa liquidazione nei suoi impianti nel Victoria, nel South Australia e nel New South Wales.

Il direttore del Victorian Energy Policy Centre, Bruce Mountain, ha reso noto che la chiusura della Loy Yang A comporterà la perdita del lavoro per quasi 600 dipendenti.

Il ministro federale delle Risorse ha commentato l’annuncio della chiusura anticipata della centrale Loy Yang A, dicendo che rispecchia ciò che sta accadendo in tutto il Paese, dove tutte le centrali a carbone hanno segnalato date di chiusura e tutti gli Stati si stanno allontanando dall’energia fossile.

Madeleine King ha aggiunto che “è imperativo assicurare che le chiusure siano amministrate correttamente e che le forniture energetiche da fonti alternative siano adeguate”.