BUENOS AIRES - Madame Papin è lo pseudonimo di Mónica Borda, influencer e chef televisiva, precorritrice dell’utilizzo delle patate andine già venticinque anni fa, quando ancora non erano neppure disponibili nel mercato argentino. 

“Sono una investigatrice di alimenti”, si definisce la cuoca che, oltre a cucinare, si dedica alla diffusione di ricette con ingredienti locali, per promuovere una alimentazione variegata. 

È per questo che sarà l’ospite d’onore alla Fiesta Nacional de la Familia Piemontesa, il festival che il prossimo fine settimana celebrerà le radici piemontesi nella città di Luque (Córdoba), dove è stata invitata per condurre una masterclass di cucina, il 15 febbraio. 

Di origini piemontesi, si è sposata con un calabrese e i suoi figli hanno frequentato la scuola italiana a Buenos Aires. Uno di loro ha scelto di vivere a Roma, dove è diventato chef, come la madre. Anche la figlia ha seguito i suoi passi ed è specializzata in pasticceria. 

Per l’occasione di Luque, Madame Papin preparerà una torta tipica piemontese alla nocciola, “una ricetta facile che tutti potranno ripetere in casa”, e una bagna càuda, piatto emblematico delle comunità piemontesi della zona. “Per quest’ultima utilizzerò la ricetta del posto, che si ispira al piatto regionale italiano, poi modificato negli anni dai discendenti in Argentina, ma la abbinerò alla carne, perché l’asado è un elemento distintivo delle abitudini cordobesi che voglio valorizzare”. 

L’aggregazione sociale è appunto l’aspetto che la attrae di più in questo tipo di attività. “Mi piace stare con la gente e ascoltare le loro storie e condividere le ricette di famiglia. Queste manifestazioni culturali sono come una grande pentola dove tutto si mescola”, spiega, entusiasta di prendere parte all’evento. Córdoba è un luogo che ama molto e visita spesso, avendo partecipato a diverse edizioni della fiera gastronomica Peperina, ormai un classico della zona. 

Non bisogna lasciarsi ingannare dal termine francese, perché Madame non è una cuoca tradizionale. Con una personalità travolgente, look alternativo e tatuaggi sulle braccia, ha trovato una nicchia speciale nel mondo della cucina. La sua professione si svolge in un ambito molto particolare: nei retroscena dei concerti rock, dove cucina per gruppi locali e internazionali di successo. 

“Ogni cosa nuova che faccio inizia sempre per curiosità – spiega –. Sono creativa, punk e apolitica, nel senso che mi prendo mai troppo sul serio e so ridere di me stessa”. 

È sempre stata una donna molto irrequieta, che nella vita ha studiato molte discipline diverse, ma è con la cucina che ha trovato lo spazio giusto per sviluppare le sue molteplici versioni, nonostante questa professione non fosse nei suoi piani iniziali. “Quando mi sono sposata, non sapevo neanche fare un uovo sodo”, racconta.  

Il suo successo è iniziato quando, alcuni anni, fa è stata convocata come chef per la rock band tedesca Die Toten Hosen per il loro concerto a Buenos Aires. Volevano una chef vegetariana e lei, che aveva sempre cucinato con poca carne rispetto agli standard argentini dell’epoca – quando ancora non era di moda questo tipo di alimentazione – era la persona perfetta, con affinità per l’ambiente rockettaro e in grado di valorizzare prodotti alternativi. 

Erano pochi i cuochi in grado di offrire piatti raffinati, nutrienti e gustosi ai musicisti affamati e così è diventata la chef personale di molti gruppi rock locali, che la scelgono per il catering delle loro tournée. “Dietro le quinte la star sono io – afferma –. Mi muovo bene in questo ambiente, perché non mi impressiona la fama e per me siamo tutti uguali, tratto chiunque con lo stesso rispetto. Quando cucino per le mense popolari lo faccio con la stessa cura e qualità che per le star internazionali.” 

Per Mónica è importante far conoscere al grande pubblico la varietà di prodotti locali che purtroppo non viene valorizzata. “In Argentina si mangia pochissimo pesce ed è un peccato perché abbiamo un mare ricco, che bisogna proteggere. Valorizzare i suoi frutti serve anche a creare coscienza ambientale”, dice. E per questo partecipa alla campagna nazionale che promuove il consumo di pesce e frutti di mare. 

Durante la pandemia ha iniziato un progetto ricerca con un ingegnere agronomo sull’alimentazione degli argentini, indagando come l’inclusione di prodotti locali poco utilizzati possa migliorare la salute e l’accesso al cibo. “Ci concentriamo sulle fasce più vulnerabili della popolazione, ma la realtà è che anche chi ha possibilità economiche non è abituato a mangiare di tutto. Abbiamo però osservato che in alcuni luoghi del Paese ci sono abitudini diverse, come nelle Provincie del Nord quelle del Litorale.” 

Mónica è stata la prima a commercializzare in argentina i papines, le piccole patate andine dai mille colori, forme e sapori che – nonostante abbiano la medesimo origine delle patate comuni – ancora oggi non sono molto diffuse. Tra i motivi, oltre alle abitudini alimentari, è che non solo facili da coltivare in qualsiasi ambiente. 

“Si pensava che fossero coltivabili solo sulle Ande, ma ora sappiamo che è possibile ottenere un buon prodotto anche in altri tipi di clima, nonostante abbiamo delle necessità specifiche, come la presenza di determinati minerali nel suolo – spiega Madame Papin –. Da questo dipende anche il colore, e non tutto scresce ovunque.”  

Nonostante questi ostacoli, a furia di prova ed errore, ncon i soci è riuscita a mettere insieme un business che produce questi pregiati  tuberi a Mendoza, Neuquén e Ushuaia, per il mercato interno argentino. I suoi prodotti sono siponibili nei supermercati della catena Jumbo.

Sempre in movimento, Mónica ha intrapreso anche una carriera in televisione, che è incominciata con la sua partecipazione al programma Cocineros argentinos, dove la sua personalità ribelle ha conquistato il pubblico.  

Oggi conduce Cocinate, assieme a Ronnie Arias: un programma di interviste e cucina - in onda ogni pomeriggio alle 17:00 sulla rete pubblica - dove vengono intervistate personalità della cultura, tra cui il giornalista enogastronomico italiano Pietro Sorba, ospite in studio la scorsa settimana. 

“La mia filosofia di vita è che bisogna lanciarsi nelle cose nuove anche con il rischio di sbagliare – spiega Madame Papin –. In cucina e nella vita, le ricette vanno rinnovate”.