MARCONI STALLIONS 1

MORETON CITY 0

MARCONI STALLIONS: Hilton, Burnie, Mlinaric, Daniel, Bayliss, Van der Saag, Griffith, Busek, Jesic, Tsekenis, Akio. Allenatore: Peter Tsekenis.

MORETON CITY: Foster, Murphy, Mcinally, Meinicke, Arniston, Anderson, Murai, Lachlan, Jankovic, Millard, Kojima. Allentore: Cameron Millar.

MARCATORE: 80’ Busek.

SYDNEY - Ventinove anni dopo l’ultima volta, il Marconi rialza la testa e torna a giocarsi una finale nazionale. E lo fa con una prova di forza, maturità e personalità che resterà impressa nella storia recente del club.

Nella semifinale contro il Moreton, disputata in condizioni proibitive – 32 gradi, vento teso oltre i 30 km/h, la gigantesca torre della telecronaca che oscillava visibilmente – gli Stallions hanno dominato dal primo al novantesimo minuto, senza mai dare la sensazione di poter vacillare.

La squadra di casa entrava in campo con un’aggressività sorprendente: pressing alto, ritmi altissimi e immediata volontà di imporsi.

Nei primi dieci minuti il portiere ospite Foster era già costretto agli straordinari per evitare il vantaggio dei padroni di casa.

Il vento, che trasformava ogni pallone alto in un’incognita, complicava manovre e trame offensive. Eppure il Marconi trovava comunque il modo di rendersi pericoloso. Sul finire del primo tempo, una punizione di Bayliss si stampava sulla traversa, lasciando lo stadio col fiato sospeso.

Nella ripresa la musica non cambiava. Il Moreton riesciva ad affacciarsi in avanti soltanto al 72’, quando Jankovic impegnava Hilton con un bel tiro dalla distanza: sarà l’unica vera parata della partita per il portiere degli Stallions.

Il Marconi, invece, continuava a macinare gioco e occasioni. Clamorosa quella del 76’: Akio rubava palla a centrocampo e volava verso la porta, ma veniva contrastato al momento della conclusione; la palla carambolava sui piedi di Tsekenis che, da ottima posizione, non riesciva a trovare il tocco vincente.

Era comunque il preludio al gol che tutto il pubblico attendeva impaziente.

All’80’ lo Stadio del Marconi esplodeva. Tyren Burnie scodellava in area un cross perfetto al volo, e Busek, già ‘match-winner’ la settimana precedente contro l’Apia, trovava l’impatto giusto per un gol magnifico per angolazione, potenza e coraggio. Una rete che vale un sogno: la finale nazionale.

Da quel momento in poi, gli Stallions mostravano tutta la loro maturità: gestione perfetta del vantaggio, squadra compatta, niente rischi inutili.

Una prova da grande squadra. La supremazia del Marconi è certificata da cifre impressionanti: possesso palla: 62% tiri effettuati: 29 (22 nello specchio della porta). Tiri in porta del Moreton: appena 1. Calci d’ngolo: 6-2 per gli Stallions.

Numeri che raccontano una partita dominata in lungo e in largo, con un risultato che avrebbe potuto e forse dovuto essere molto più pesante.

Adesso gli Stallions si preparano a una finale attesissima contro il South Melbourne. In palio non solo la gloria, ma anche un premio economico importante: 25.000 dollari in caso di sconfitta, 100.000 dollari se il Marconi alzerà il trofeo.

Una cosa è certa: se la squadra replicherà l’intensità, la solidità e la qualità mostrate nel derby con l’’Apia e in semifinale, nulla è impossibile.

I Marconi Stallions tornano a sognare. E questa volta vogliono prendersi tutto.