Nel 1986, Bob Hawke era primo ministro australiano e Lindy Chamberlain-Creighton (la madre di Azaria, la neonata presa un dingo in un campeggio). Quell’anno Neighbours esordiva alla televisione, e l’Australia guardava con curiosità, allo sbocciare dell’amore tra i personaggi interpretati da Kylie Minogue, e Jason Donovan.

Quello stesso anno, un altro Minogue (Craig) si rese tristemente famoso, quando ad aprile, Melbourne fu scossa da un’esplosione davanti al quartier generale della polizia del Victoria, a Russell Street. Nella deflagrazione perse la vita l’agente Angela Taylor e 22 persone rimasero ferite. Minogue e un altro complice vennero condannati per omicidio.

Sempre di aprile, un po’ più a nord, a Fitzroy, che all’epoca era un quartiere considerato adeguato solo ad ospitare artisti, attori, musicisti, alternativi (come si diceva allora), non certo il quartiere che è diventato oggi con i prezzi degli immobili adeguati a ospitare solo i Paperon de Paperoni della Melbourne progressista, ha aperto i battenti Marios, (chiamato così perché i due proprietari, in società da 35 anni, si chiamano entrambi Mario, uno De Pasquale, l’altro Maccarone), un caffè che sarebbe stato destinato a diventare un’icona della città.

De Pasquale e Maccarone si erano conosciuti qualche anno prima, quando lavoravano nell’elegante Tsindos Bistrot. Entrambi avevano lavorato da Mietta, il primo quando era ancora a Fitzroy (dove oggi è situato Matteo’s Restaurant), il secondo in centro città.

Nel loro nuovo locale non volevano replicare la cucina raffinata dei loro precedenti impieghi, e poi Maccarone, molto rock and roll, lavorava al Black Cat, conosceva tutti i musicisti che vivevano nella zona, incluso il gruppo funky-jazz-punk, Bachelors from Prague, con Henry Maas come frontman. I due Mario avevano idee diverse per un locale nuovo, che soddisfasse le esigenze del quartiere.

“All’epoca – ha raccontato De Pasquale, in una recente intervista -, buona parte dei negozi erano chiusi e ci vivevano ragazzi che animavano la vita culturale, c’era il Comedy Festival ai suoi esordi, radio RRR era dietro l’angolo, così come il teatro Universal”.

All’inizio oltre a Marios, su Brunswick Street c’era Bakers, la porta accanto, Rhumberallas poco più giù e il Punters Club poco più su.

“Abbiamo pensato che molti dei nostri futuri clienti non avrebbero avuto orari dettati da un lavoro d’ufficio, pertanto abbiamo deciso di aprire dalla mattina presto alla sera tardi e di servire il menù per il breakfast, tutto il giorno, così ,chi si svegliava a mezzogiorno perché era andato a letto alle 4, poteva trovare bacon and eggs, e quant’altro, anche alle 4 del pomeriggio”.

I due Mario hanno presto scoperto che non c’erano solo gli artisti bohemian tra i loro clienti, ma anche gli infermieri che finivano il turno di notte al vicino ospedale St Vincent's, o i taxisti, che facevano altrettanto, e dato che proprio nel 1986 è stata liberalizzata (dal governo Cain) la licenza per la mescita per gli alcolici, gli operatori sanitari o gli autisti, che erano sulla strada di casa dopo una nottata di lavoro, si potevano fermare e ‘cenare’, seppur alle 11 del mattino, con un bicchiere di vino.

Questa formula della colazione tutto il giorno (ora viene servita fino alle 5 pomeridiane), e il fatto che non si prendono prenotazioni, continua tuttora. Artisti del calibro di Barry Humphries, Kylie Minogue e Tim Robbins, hanno atteso pazientemente, magari al banco davanti alla vetrina, magari curiosando nella libreria li accanto, che si liberasse un tavolo. Il comico americano Jerry Seinfeld nel 1989 descrisse Melbourne come il ‘culo del mondo’, dato che il suo entourage non era stato in grado di prenotare un tavolo per la sera, per l’inflessibile politica del ‘primo arriva meglio alloggia’.

Il menù, nel corso degli anni, è cambiato poco. Ci sono l’insalata nicoise, la caprese, gli arancini, le lasagne, le penne alla puttanesca, gli spaghetti alla carbonara, il pesce del giorno, la T-bone con patatine, ma ci sono state scarse modifiche, perchè è un menù che funiona, ed al quale si aggiungono giornalmente gli speciali.

Uno dei migliori chef e ristoratori di Melbourne, Andrew McConnell, che nel 1989, 22enne da Marios, ha bevuto il suo primo caffelatte, lo descrive perfettamente: “Quando ero apprendista chef al Marchetti’s Latin, sono sopravvissuto grazie alle penne alla puttanesca di Marios, niente pompa o cerimonia, ma cibo e servizio, onesto”.

Marios durante la pandemia è riuscito a mantenere impiegato tutto il personale che ha ripagato con un senso di lealtà raramente percepito nel campo della ristorazione.

Il romano Massimo Di Sora, ha cominciato da Marios nel 1987 e da allora ha sempre fatto il turno di sera tanto che i colleghi sostengono di non averlo mai visto alla luce del sole.

Un altro veterano di Marios è David Ding che, approdato in Australia dopo il massacro di Tiananmen Square, ha cominciato come lavapiatti e poi acquistato e venduto due esercizi commerciali, ma continua a portare piatti da Marios, quattro sere la settimana.

Il segreto della relazione tra i due Mario è probabilmente che si incontrano poco, si incrociano solo i mercoledì, mentre gli altri giorni fanno turni separati, ed evidentemente è una formula che, come il menù, la colazione tutto il giorno e l’assenza di prenotazioni, funziona, tanto che Marios è stato votato il miglior caffè di Melbourne, dalla guida del The Age Good Food Guide, in due occasioni, a dieci anni di distanza l’una dall’altra, e ciò vuol dire che, nonostante il passare del tempo, questo bar iconico di Melbourne ha continuato a mantenere uno standard di qualità e servizio ineccepibile.