Natale arriverà, ma quanto sarà allegro? A Rovaniemi, nella remota Lapponia finlandese, sul piazzale antistante la casa di Babbo Natale, i turisti si contano con gli occhi. Il numero dei viaggiatori è diminuito drasticamente del 78% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. 

A fermare orde di bambini desiderosi di abbracciare Babbo Natale è l’obbligo della quarantena di due settimane per chi entra in Finlandia, misura introdotta per fronteggiare la pandemia di coronavirus COVID-19. Le restrizioni adottate dalle autorità finlandesi sono severe, tra le più rigide in Europa seppur nel Paese il numero di contagi è piuttosto contenuto. Pressoché nulle anche le prenotazioni nei romantici resort. 

Anzi, il personale sta operando a effettuare i rimborsi. Le aziende legate al turismo che impiegano 10.000 persone, circa l’8% della popolazione della regione, hanno già iniziato a licenziare il personale. 

E così, l’affascinante spettacolo dell’aurora boreale, gli appassionanti safari in motoslitta dentro e fuori i boschi di betulle, le attrazioni

del vicino parco giochi nella roccia di Santapark e il Villaggio di Babbo Natale, quest’inverno saranno a privilegio per pochi. Di sicuro, Babbo Natale è al lavoro nel suo studio in compagnia degli elfi. 

Però, a differenza degli altri anni, le misure anti-coronavirus non consentiranno incontri emozionanti né strette di mano, niente abbraccio con i piccini, ma solo un saluto quasi virtuale da dietro il plexiglas e rigorosamente con la mascherina. La speranza è riposta nel premier Sanna Marin, la quale peraltro è già in isolamento precauzionale, affinché tolga la quarantena obbligatoria ai turisti in visita.