E ci sono società (la maggior parte) che cercano di entrare in Europa o di sopravvivere nella massima serie con coraggiose operazioni di mercato. Esiste poi un’altra variabile legata ai ricchissimi diritti tv della Premier League (4 miliardi rispetto al miliardo e 200 milioni della nostra Serie A) e all’inesauribile portafoglio degli emirati arabi che stanno facendo dello sport il biglietto da visita.
Quanta nostalgia per il Verona di Bagnoli, il Cagliari di Riva, la Fiorentina di De Sisti, la Sampdoria di Vialli e Mancini. Un’altra epoca. Per fortuna i risultati non sempre si specchiano sul budget a diposizione, altrimenti il Napoli non avrebbe vinto due scudetti in tre anni con un bilancio in equilibrio. Alla faccia delle milanesi, che appartengono a fondi esteri, e della Juventus che ha succhiato alla proprietà 676 milioni in 13 anni.
A comandare in particolare è il calcio inglese, presente con ben 9 club nelle prossime manifestazioni europee. L’esempio più eclatante arriva dal Liverpool che ha vinto il campionato con largo anticipo e s’è ulteriormente rinforzato investendo sul mercato 230 milioni. Di questa somma, 150 milioni sono serviti per acquistare il 22enne centrocampista tedesco Florian Wirtz dal Bayer Leverkusen: solo Neymar (220 milioni) e Mbappè (200) sono costati di più nella storia del calcio. Di fronte a simili cifre il Bayern Monaco, che in 22 anni ha presentato solo una volta il bilancio in rosso, s’è fatto da parte affermando: “Si è andati oltre ogni limite”. In sovrappiù il Liverpool, allenato da Arne Slot, ha preso per 35 milioni il difensore olandese Jeremy Frimpong sempre dal Leverkusen e per altri 45 milioni l’esterno ungherese Milos Kerkez dal Bournemouth, entrambi di 21 anni. Poi arriva la notizia della morte repentina e cruenta di Diogo Joto e ti rendi conto che i soldi non valgono nulla di fronte alla vita d’un ragazzo che lascia la moglie e 3 figli.
A loro volta gli emiri arabi propongono somme inverosimili a giocatori ed allenatori per lasciare l’Europa. C’è chi non riesce a dire di no e chi invece, bontà sua, pone il calcio vero davanti ai denari. Inzaghi ha varcato le colonne d’Ercole (50 milioni netti, l’ingaggio biennale), Pioli sta facendo il percorso inverso.
Ma per quanto tempo ancora, il mondo del pallone andrà avanti di questo passo? L’inglese “Guardian”, giornale fra i più seri e quotati, s’è detto preoccupato per le somme spese dai club inglesi che, in più casi, debbono cominciare a tenere d’occhio i bilanci: “Rischio di implosione”. A lora volta gli emirati continueranno a investire sul pallone oppure si decideranno a guardare al calcio in modo più equilibrato? Come è stato in Cina. Questo è un calcio drogato dai soldi. E il doping finanziario fa paura quanto quello farmaceutico.