SASSUOLO 0
MILAN 3
SASSUOLO (4-2-3-1): Consigli 5 (37’ st Satalino sv); Muldur 5, Ferrari 4 (37’ st Peluso sv), Ayhan 4, Kyriakopoulos 5; Frattesi 5 (13’ st Traore 5.5), M. Lopez 4 (1’ st Magnanelli 6); Berardi 5 (22’ st Defrel sv), M. Henrique 5, Raspadori 5; Scamacca 5.
In panchina: Pegolo, Rogerio, Djuricic, Ciervo, Ceide, Chiriches, Tressoldi.
Allenatore: Dionisi 5.
MILAN (4-2-3-1): Maignan 7.5; Calabria 7, Kalulu 8, Tomori 8 (36’ st Romagnoli sv), Theo Hernandez 7.5; Tonali 7.5 (1’ st Bennacer), Kessie 8; Saelemaekers 7 (36’ st Florenzi sv), Krunic 7 (27’ st B. Diaz sv), Leao 8; Giroud 8 (27’ st Ibrahimovic sv).
In panchina: Tatarusanu, Mirante, Ballo-Tourè, Rebic, Messias, Bakayoko, Gabbia.
Allenatore: Pioli 8.
ARBITRO: Doveri di Roma1 6.
RETI: 17’ pt Giroud, 32’ pt Giroud, 36’ pt Kessie.
NOTE: serata serena, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Tonali, M. Lopez, Kyriakopoulos. Angoli: 3-7. Recupero: 3’ pt, 2’ st.
REGGIO EMILIA – Il Milan di Stefano Pioli è campione d’Italia per la 19esima volta nella sua storia. Non c’è partita in un Mapei Stadium interamente rossonero e il 3-0 finale (doppio Giroud e Kessie) è forse persino generoso nei confronti del Sassuolo rispetto a quel che si è visto in campo.
Il Milan chiude a 86 punti in classifica, a +2 dall’Inter (vittoria con la Sampdoria), in quello che è il suo miglior risultato nell’era dei tre a vittoria.
La partenza dei rossoneri è a razzo. Sono quattro le occasioni da gol nei primi dieci minuti di gioco. Prima con Giroud (7′) che stacca di testa da calcio piazzato e costringe Consigli al primo intervento.
La più clamorosa ce l’ha Leao che sfrutta un recupero alto di Tonali per calciare a botta sicura ma Ferrari riesce a sporcare il tiro in angolo.
Al 9′ Tomori di testa da corner sfiora l’1-0, ma Maxime Lopez salva sulla linea. Poco dopo, Saelemaekers scatta in posizione regolare e si fa murare da Consigli.
Al 17′ però il Milan passa in vantaggio. La rete è di Giroud, ma gran parte del merito lo hanno Krunic e Leao che rubano palla ad Ayhan in posizione offensiva. L’ex Lille si invola verso la porta e serve il francese che beffa Consigli sotto le gambe.
C’è una sola squadra in campo. Prima del duplice fischio il Milan dilaga. E le reti del 2 e 3-0 sono le fotocopie del primo. Al 32′ è Ferrari a regalare palla a Leao che passa sulla linea di fondo e scarica per il tiro vincente del solito Giroud.
Al 37′ Krunic scippa palla a Maxime Lopez e trova l’accorrente Kessie che saluta il rossonero col terzo gol della giornata.
Il Milan lascia le briciole ai neroverdi e al 43′ si prende gli applausi anche Maignan che nega il gol al Sassuolo sul colpo di testa di Frattesi.
Il secondo tempo è pura accademia, il pubblico torna ad infiammarsi per l’ingresso di Ibrahimovic, che va in gol ma c’è fuorigioco.
Poi è countdown, fino al palo di Traore e al triplice fischio finale di un campionato che si tinge di rossonero a distanza di undici anni dall’ultima volta.
PIOLI: “SCUDETTO MERITATO, NOI I PIÙ CONTINUI” - “Sono felice per il club, il mio staff, i tifosi e i miei giocatori. Abbiamo meritato lo Scudetto per come abbiamo lavorato. Siamo stati più continui dell’Inter, l’ultima partita persa è stata contro lo Spezia e non dovevamo perderla. Non abbiamo mai mollato, i giocatori sono stati fantastici, soprattutto chi ha giocato meno”.
Lo ha detto a Dazn l’allenatore del Milan, Stefano Pioli dopo la vittoria dello Scudetto. Al Mapei è festa grande dopo il 3-0 al Sassuolo: “Massara e Maldini mi hanno dato sostegno, se arrivi a questi livelli vuol dire che tutte le componenti hanno dato il massimo. Se migliori i singoli, migliora la squadra. Siamo stati coraggiosi, soprattutto nella fase difensiva, in tante partite abbiamo chiuso senza subire gol”, spiega il tecnico prima di soffermarsi sul lavoro di questi mesi: “Mi sono divertito a lavorare con questa squadra. I giocatori conoscono ogni movimento, spazio e tempo di gioco. Sto provando piacere a lavorare perché i miei calciatori provano piacere a provare queste situazioni. Abbiamo dimostrato di essere i più forti”.
Su Theo Hernandez: “Ha tutto dentro, è il top, ha fatto un salto dal punto di vista della mentalità e della capacità di stare dentro al campo. Essere diverso fuori dal campo lo ha aiutato”.
Poi il siparietto con Maldini che consegna a Pioli il premio di miglior allenatore dell’anno: “Me lo prendo, ma è tutto per i miei calciatori e i miei dirigenti”.
E una dedica speciale: “A mio padre, ovunque sia sono sicuro che è felice. Grazie papà”.
MALDINI: “CI METTIAMO MENO A VINCERE DI ALTRI” - “Vincere da calciatore è diverso, sfoghi la tua energia in campo. Da dirigente la sfoghi a casa. Resta la passione per questo sport e per il Milan. La mia carriera da dirigente esiste solo perché c’è il Milan. E il Milan ha un suo dna, ci mette meno degli altri a fare quel che deve fare”.
Lo ha detto il direttore dell’area tecnica rossonera, Paolo Maldini dopo la vittoria dello Scudetto.
“Abbiamo dato un programma, un’idea credibile a molti ragazzi giovani e abbiamo rispettato questi programmi - spiega a Dazn -. Ci mettiamo meno di altre squadre a fare certe cose, abbiamo un dna tutto nostro, non ci esaltiamo nei momenti belli e non buttiamo giù nei momenti brutti. Questo equilibrio fa sì che il Milan ci metta meno di altre squadre per arrivare ad un certo livello”.
Nella nuova vita da dirigente Maldini si pente anche dell’attacco alla vecchia proprietà rossonera del 2014 (“Hanno distrutto il mio Milan”): “Oggi non lo direi, ci sono difficoltà nel creare una squadra che non sono chiare da fuori. Nella vita si sbaglia e c’è da imparare”.
E su Tonali: “Ha fatto un cambio di marcia, chi lo vede tutti i giorni in allenamento sa quanto vale. Chi ha giocato in grandi club, sa la differenza tra giocare in certi stadi e in altri”.