RIYADH (ARABIA SAUDITA) - È una vittoria del business o semplicemente la fotografia fedele di un calcio costretto ad adeguarsi ai tempi moderni? La risposta, forse, sta nel calendario. Fatto sta che Milan-Como si giocherà davvero in Australia, a Perth, città più abituata alle grandi competizioni di nuoto che alle sfide di pallone.
L’appuntamento è fissato per domenica 8 febbraio, come stabilito in origine, per un derby lombardo che i tifosi italiani potranno seguire soltanto in televisione, a meno di affrontare una trasferta lunga e impegnativa, abbonati compresi. Dopo settimane di dibattiti, polemiche e prese di posizione, la decisione è diventata definitiva.
A confermarlo è stato il presidente della Lega Serie A, Ezio Maria Simonelli, intervenuto a SportMediaset da Riyadh, sede della Supercoppa Italiana. “Si giocherà lì come da programma - ha spiegato - con Infantino ci siamo incontrati in modo cordiale. Avevamo dei dubbi soprattutto sugli arbitri, perché ci erano stati imposti stranieri”.
Dubbi chiariti dal numero uno dell’arbitraggio mondiale: “Collina mi ha dato garanzie sugli arbitri asiatici, ha fischietti di qualità da segnalare per la partita. Noi accetteremo questa condizione, poi metteremo a punto il resto”.
Uno scenario che sembra andare nella direzione di un calcio sempre più globale, come dimostra anche il tutto esaurito per Napoli-Milan, prima semifinale di Supercoppa Italiana in Arabia Saudita. “Siamo contenti per il successo di pubblico - ha aggiunto Simonelli - questa internazionalizzazione sta portando i suoi frutti. Il pubblico qui si sta appassionando”.
Sul tema si è espresso anche l’allenatore del Milan, Massimiliano Allegri, che guarda oltre il singolo evento: “Spero sia un apripista per quello che sarà il futuro del calcio, soprattutto italiano, e non un semplice caso isolato. Altrimenti sarebbe un problema”. Un dubbio legittimo, destinato a trovare presto una risposta sul campo - anche se a migliaia di chilometri dall’Italia.