CARNAGO - Prima Tare, poi Allegri: nello spazio di due giorni il Milan ha sistemato le due questioni più urgenti. Il neo direttore sportivo, infatti, non ha perso tempo, e nel giro di poche ore ha chiuso la trattativa per riportare Allegri in rossonero 11 anni dopo l’ultima volta.

Ieri sera le parti si erano sensibilmente avvicinate, complici le notizie provenienti da Napoli a proposito di Conte (del quale Allegri sarebbe stato il sostituto più probabile), con il Milan scaltro ad approfittare della situazione di stallo per fare la sua mossa.

In mattinata sono stati limati gli ultimi dettagli e nel pomeriggio il tecnico livornese ha raggiunto in pieno centro a Milano gli uffici del suo procuratore Branchini, dove poco dopo sono arrivati anche l’amministratore delegato rossonero Giorgio Furlani, il presidente Paolo Scaroni e lo stesso Tare.

Allegri ha firmato un contratto di due anni con opzione per il terzo e dovrebbe guadagnare circa 5.5 milioni di euro a stagione. Manca soltanto l’annuncio ufficiale, che arriverà nelle prossime ore, ma di fatto il Milan ha un nuovo allenatore.

Allegri si metterà subito al lavoro con Tare per risolvere le questioni più urgenti, a cominciare dalla necessità di blindare Reijnders e di respingere l’assalto del Manchester City.

In casa rossonera la speranza è che, voltata pagina rispetto alla passata stagione, con la presenza di un nuovo ds e di un nuovo allenatore si riesca a convincere l'olandese a proseguire in rossonero sposando il progetto del quale sarebbe un perno centrale (come anche Leao).

Discorsi differenti, invece, per quanto riguarda Maignan e Theo Hernandez, i cui rinnovi di contratto sono in stand-by: se per il portiere c’è ancora qualche speranza, per l’esterno l’avventura al Milan sembra destinata a finire, a meno di colpi di scena successivi a un colloquio con il nuovo allenatore.

La condizione fondamentale è che Hernandez voglia rimettersi in discussione, rinnovando possibilmente a cifre simili a quelle di adesso (circa quattro milioni a stagione) e con il desiderio di tornare il giocatore ammirato nei primi anni di Milan, la bella copia di quello apparso svogliato negli ultimi 12 mesi.