PALERMO - Peggio di così era difficile. Con tre squadre ancora in corsa, il pericolo derby era dietro l'angolo e così è stato: Milan-Roma nei quarti di Europa League. Ma è finita male anche all'Atalanta, che nell'urna di Nyon pesca l'avversario da evitare, il Liverpool capolista in Premier League.

La mano dell'ex Juve e Napoli Fernando Llorente fa più danni del previsto, mettendo di fronte rossoneri e giallorossi, con andata a San Siro l'11 aprile e ritorno all'Olimpico sette giorni dopo. Sarà una sfida apertissima: se è vero che quest'anno il Milan ha battuto due volte su due la Roma in campionato, è altrettanto vero però che in entrambi i casi c'era Mourinho in panchina e dall'avvento di De Rossi - arrivato fra l'altro proprio dopo la seconda sconfitta con i rossoneri - Pellegrini e compagni hanno cambiato marcia.

Le statistiche dicono Milan, specialista dei derby italiani in Europa: solo due volte, contro l'Inter lo scorso anno e col Parma nella Supercoppa del '93, ha avuto la peggio ma dall'altro lato ha per due volte eliminato i cugini nerazzurri, il Napoli nei quarti della scorsa Champions oltre a vincere la finale di Manchester del 2003 con la Juve e la Supercopppa Europea del '90 a spese della Samp.

La Roma, che ha battuto il Milan solo una volta negli ultimi 13 confronti (2-1 nell'ottobre 2019), è invece stata eliminata dalla Fiorentina nell'Europa League 2014-15 e ha perso la finale dell'allora Coppa Uefa con l'Inter nel '91.

La vincente del derby italiano troverà poi (giocando in casa l'andata del 2 maggio, ritorno fuori sette giorni dopo) una fra il Bayer Leverkusen capolista in Bundesliga e il West Ham.

Per la Dea, invece, c'è già quel Liverpool incrociato nella fase a gironi della Champions 2020-21 (5-0 per i Reds a Bergamo, impresa nerazzurra per 2-0 ad Anfield): accoppiamento proibitivo pronostico alla mano, la squadra di Klopp è la grande favorita per la vittoria finale "ma abbiamo il piacere di giocare contro i più forti - commenta l'ad Luca Percassi - Per Bergamo sarà qualcosa di straordinario, il Liverpool rappresenta uno dei più grandi club al mondo". Dovesse la banda Gasperini eliminare gli inglesi, ci sarebbe la vincente di Benfica-Marsiglia verso la finale del 22 maggio a Dublino, col tabellone che lascia dunque aperta l'ipotesi di una sfida tutta italiana.

È andata decisamente meglio alla Fiorentina in Conference, con la strada verso la finale del 29 maggio ad Atene in discesa: evitati gli spauracchi Aston Villa e Lille, che fra l'altro si scontreranno già nei quarti, la squadra di Italiano ha pescato il Viktoria Plzen, attualmente terzo nel campionato ceco (8 punti in meno dello Slavia eliminato dal Milan) e arrivato fin qui senza affrontare rivali di grido.

La Fiorentina avrà anche il vantaggio di giocare il ritorno del 18 aprile al Franchi (andata l'11 in Repubblica Ceca) e, dovesse superare il turno, affronterebbe un altro avversario alla portata, ovvero una fra Bruges e Paok Salonicco. Sognare la seconda finale di Conference League consecutiva si può.

A Nyon la giornata dei sorteggi si è aperta invece con la Champions, dove l'Italia stavolta è rimasta a guardare: dopo essersi incrociate nelle ultime due semifinali, con un passaggio del turno a testa, Real Madrid e Manchester City si affronteranno stavolta nei quarti, nella stessa parte di tabellone di Arsenal e Bayern Monaco.

L'Atletico Madrid giustiziere dell'Inter ha invece pescato la squadra sulla carta più abbordabile, il Borussia Dortmund, mentre la Dea Bendata ha rimesso di fronte Psg e Barcellona: è storia il doppio confronto del 2017, con successo francese per 4-0 al Parco dei Principi e clamorosa rimonta blaugrana al Camp Nou per 6-1. Era il Barça di Luis Enrique, ora sulla panchina del Paris e pronto a sfidare l'ex allievo Xavi.