CANBERRA – Mantenere aperto il centro di detenzione per richiedenti asilo di Nauru costerà al governo e i contribuenti australiani $485 milioni di dollari, nonostante ormai ospiti soltanto 22 rifugiati.
Lo hanno rivelato dirigenti del dipartimento degli Interni durante un’audizione al Senato, respingendo la teoria dei verdi che i costi per il centro extraterritoriale siano di $22 milioni per ogni detenuto, nonostante moltiplicando 22 per 22 si ottenga in effetti il risultato di 484.
I dirigenti hanno previsto che nel prossimo anno non ci sarà alcun detenuto a Nauru, ma le spese “contingenziali” per mantenere funzionale il centro offshore per inviare futuri arrivi di richiedenti asilo saranno di $350 milioni l’anno.
Il segretario del Dipartimento, Michael Pezzullo, ha detto che è sia una politica governativa sia una sua direttiva ridurre a zero il numero di ‘ospiti’ al centro di Nauru.
Rispondendo alle incalzanti domande del senatore verde, Nick McKim, la segretaria associata del Dipartimento, Stephanie Foster, ha contestato il dato dei $22 milioni, ricordando che ci sono dei “costi base per mantenere funzionale la struttura, al di là del numero di individui”.
“I costi diminuiranno, rispetto ai $485 milioni dell’anno finanziario 2022-23, a $350 milioni annui nel biennio 2025-27, nonostante prevediamo non ci saranno rifugiati nel centro”, ha continuato Foster.
In un’intervista concessa a The Guardian dopo l’audizione, McKim ha definito la spesa di più di $20 milioni l’anno a persona in detenzione nei centri extraterritoriali una “priorità contorta del governo laburista”.
“Il costo umano di ciò che accade a Nauru sarebbe inaccettabile anche se non ci costasse nulla, e i laburisti hanno la possibilità di rettificare un errore storico e portare in Australia ogni persona ancora detenuta a Nauru o Papua Nuova Guinea, per dar loro la possibilità di ricostruire le loro vite”, ha aggiunto il senatore verde.
Nel maggio 2016 l’Australia aveva trasferito 1.193 richiedenti asilo nel centro di Nauru, a un costo per persona stimato a $534.000, ma il numero si è ridotto negli anni grazie ai programmi di reinsediamento, raggiungendo quota 107 nell’agosto 2021.
Funzionari degli Interni hanno rivelato che ci sono in Australia 1.174 cosiddette “persone transitorie”, ovvero richiedenti asilo arrivati via mare prima di settembre 2013, che quindi non hanno il diritto di ottenere alcuna residenza nel Paese.
L’Australia ha in vigore un accordo con la Nuova Zelanda per il reinsediamento di 450 richiedenti asilo in quel Paese l’anno, e sta esaminando i termini di un simile accordo con il Canada.
Durante l’audizione l’autorità di Polizia di controllo delle frontiere ha confermato che lo scorso anno sono stati respinti otto barconi che trasportavano più di 200 rifugiati.