WASHINGTON - Le minacce, avanzate tra martedì sera e mercoledì mattina (ora locale), hanno spinto le forze dell’ordine a intervenire rapidamente per garantire la sicurezza dei bersagli, lo ha reso noto Karoline Leavitt, portavoce del presidente eletto.

Elise Stefanik, deputata dello stato di New York, e scelta da Trump come ambasciatrice degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite, ha dichiarato che la sua abitazione è stata fatta oggetto di una minaccia di bomba. Stefanik, insieme al marito e al figlio di tre anni, era in viaggio verso la contea di Saratoga quando è stata informata dell’accaduto.

“Le forze dell’ordine statali e locali, insieme alla polizia del Campidoglio, sono intervenute con il massimo livello di professionalità”, ha affermato la futura rapresentante diplomatica.

Anche Lee Zeldin, ex deputato di New York e designato per guidare l’Agenzia per la Protezione Ambientale, ha dichiarato di essere stato preso di mira.

“Una minaccia con un messaggio a tema filopalestinese, che includeva un presunto tubo contenente esplosivo, è stata recata alla mia famiglia e alla mia casa”, ha affermato Zeldin in un post su X.

La portavoce Leavitt non ha fornito dettagli su altri bersagli né sulla natura delle minacce, ma ha confermato che gli attacchi includevano episodi di “swatting”, ossia falsi allarmi o false denunce volte a indurre un intervento armato della polizia.

L’FBI ha dichiarato di essere a conoscenza di numerose minacce e sta collaborando con le autorità locali per indagare.

“Con Trump come esempio, atti di intimidazione e di violenza non ci scoraggeranno”, ha dichiarato Leavitt.

Le minacce pervengono mentre Trump continua a formare la sua squadra dopo la vittoria elettorale del 5 novembre. Il presidente eletto non ha ancora commentato gli attacchi.