WASHINGTON - Nel cuore dell’estate del prossimo anno, negli Stati Uniti, in Messico e in Canada si accenderanno le luci del più grande spettacolo sportivo del pianeta: la Coppa del Mondo FIFA 2026. Sarà un’edizione storica, la prima con 48 nazionali a contendersi la gloria eterna e ad essere ospitata da tre nazioni diverse, con l’unico precedente rappresentato dall’edizione 2002 disputata tra Giappone e Corea del Sud.
Ma mentre le città ospitanti già preparano stadi e accoglienza, con le prove generali rappresentate dal Mondiale per Club in corso di svolgimento negli States, sui campi di mezzo mondo si lotta ancora per guadagnarsi la qualificazione. Alcune nazionali, però, hanno già staccato il biglietto per la rassegna iridata. Scopriamo insieme chi c’è già a bordo della carovana verso il Nord America, tra rivelazioni, conferme e sorprese che, come ad ogni edizione, non mancano mai.
Ovviamente, non c’è bisogno di qualificarsi quando si è il Paese ospitante e così Canada, Messico e Stati Uniti, in rigoroso ordine alfabetico tre nazioni e tre identità calcistiche differenti, hanno già il pass in tasca. Il Canada, fresco di rinascita calcistica, vuole dimostrare che la qualificazione del 2022 non è stata un caso, mentre il Messico, con il suo popolo appassionato, sogna finalmente di rompere la maledizione degli ottavi. E poi ci sono gli Stati Uniti, ambiziosi e organizzati, che puntano a stupire in casa, sognando di arrivare dove mai sono riusciti finora.
Anche l’Asia ha già trovato alcuni dei suoi rappresentanti. I giganti storici non hanno deluso, ma sono affiancati da volti nuovi, pronti a sorprendere. Giappone e Corea del Sud, oramai habitué della rassegna mondiale, oltre, come detto, ad averne ospitata una, hanno dominato i loro gironi con la disciplina e la determinazione che li contraddistinguono. L’Iran, ancora una volta, si affida al suo mix di talento locale e calciatori emigrati all’estero per rappresentare un’intera nazione affamata di riscatto.
L’Australia, appartenente ormai da tempo alla confederazione asiatica, ha confermato la sua presenza, seppur con una qualificazione sudata, arrivata solo all’ultimo turno superando l’Arabia Saudita. Per Giordania e Uzbekistan si tratta della prima volta al Mondiale.
In Sud America, dove il calcio è religione, le qualificazioni sono vere e proprie battaglie epiche. Il continente sudamericano ha già dato i suoi primi verdetti. L’Argentina, campione in carica, ha superato senza troppo tremare l’ostacolo: Messi, al suo ultimo Mondiale, vuole chiudere con un bis da leggenda. Il Brasile di Ancelotti, tra mille polemiche e transizioni, non ha tradito. La Seleção ha trovato la sua via, e con essa, l’accesso a un altro Mondiale, Meno celebrato ma non meno meritevole, l’Ecuador andrà in Nord America con organizzazione e spirito di squadra. Altre grandi, come Uruguay, Colombia e Cile, sono ancora in lotta. Nulla è deciso, ma il tempo stringe.
Le qualificazioni africane sono ancora nel vivo, non è ancora giunto il momento delle certezze, ma Ghana, Nigeria, Senegal, Marocco e Costa d’Avorio sentono il richiamo del grande palcoscenico. Una sola cosa è sicura: l’Africa non andà a fare da comparsa.
Con 16 posti disponibili, l’Europa avrà la delegazione più nutrita in Nord America, ma la concorrenza è feroce, e sebbene le qualificazioni siano ancora in corso, qualcuno ha già fatto un passo decisivo verso la meta. Le grandi potenze Francia, Inghilterra, Portogallo, Spagna e Olanda stanno macinando punti, ma c’è anche chi sogna il colpaccio: dalla Scozia alla Georgia, tutto è ancora aperto. Dell’Italia sappiamo già, purtroppo, delle difficoltà che l’aspettano, mentre la Germania, inserita in un girone piuttosto agevole si può dire abbia già un piede e mezzo giù dalla scaletta dell’areo che la porterà in Nord America.
In Oceania, dove il calcio convive con sport più popolari, c’è la certezza rappresentata dalla Nuova Zelanda, che si è assicurata l’unico posto diretto disponibile per la sua confederazione. La Nuova Caledonia cercherà di sorprendere nei playoff intercontinentali, cercando un posto al sole in un torneo dove tutto può accadere.
Nel marzo 2026, si giocheranno gli ultimi playoff intercontinentali: sei squadre da sei continenti, solo due posti in palio. Sarà un’ultima battaglia all’ultimo respiro per raggiungere il sogno mondiale.