SANTIAGO DEL CILE – La finale dei Mondiali Under 20 avrà un sapore inedito e affascinante: Argentina contro Marocco, una sfida che mette di fronte la tradizione sudamericana e l’entusiasmo della nuova potenza africana del calcio giovanile.

Contro la Colombia, l’Argentina ha trovato la chiave al 72’ minuto grazie a Mateo Silvetti, entrato a gara in corso. L’attaccante ha risolto una partita bloccata con una conclusione di esterno precisa e imprendibile. Il match ha preso la direzione albiceleste anche a causa dell’inferiorità numerica della Colombia, rimasta in dieci uomini nella ripresa.

Per l’Argentina si tratta dell’ottava finale nella storia del torneo, con già sei titoli mondiali in bacheca a livello Under 20.

Nella semifinale giocata in precedenza, il Marocco ha firmato un’impresa destinata a restare. Dopo 120 minuti intensi contro la Francia, la sfida si è decisa ai calci di rigore, con i nordafricani freddissimi dal dischetto.

È la prima nazionale africana a raggiungere la finale dal Ghana nel 2009, un risultato che conferma la crescita del movimento calcistico marocchino anche a livello giovanile, dopo le recenti brillanti prestazioni ai Mondiali maggiori.

L’Argentina parte favorita per storia e abitudine a giocarsi partite di questo tipo, ma il Marocco ha dimostrato di avere organizzazione, carattere e un’identità chiara, capace di mettere in difficoltà anche le potenze europee.

La finale si annuncia quindi come una sfida tra talento individuale e forza collettiva, tra una squadra abituata a vincere e una che sogna di riscrivere la storia.

La finale si giocherà domenica a Santiago del Cile, con il mondo del calcio giovanile pronto ad assistere a un confronto che va oltre il risultato sportivo, simbolo della continua evoluzione del panorama calcistico internazionale.