La libertà di amare chi si vuole, senza limiti o costrizioni. è quello che cantano i Negramaro nel loro “Free Love”, il nono album in studio appena uscito. Dodici tracce e una carrellata di nomi ai piani alti delle classifiche italiane: ben otto collaborazioni eccellenti, che abbracciano tutti i generi, da Aiello a Malika Ayane, passando per Elisa e Jovanotti, Niccolò Fabi, Tiziano Ferro, Fabri Fibra e JJ Julius Son. “Free love - racconta il frontman Giuliano Sangiorgi - arriva in un tempo in cui qualsiasi tipo di parola come amore, pace, uguaglianza sembra buonista ma ottiene come reazione un atteggiamento strano da parte della gente. Abbiamo voluto essere espliciti sull’amore: ognuno ami disinteressatamente come vuole e quando vuole, è una libertà assoluta”. L’album è stato registrato a Berlino, negli storici Hansa Studios, che hanno ospitato U2, David Bowie, Depeche Mode e Rem. “Scegliere ancora studi fuori dall’Italia aiuta a ragionare su tutto il mondo della musica, non solo su una fetta del mercato - sottolinea Sangiorgi -. Berlino è una città che ha rotto i muri, li ha distrutti in nome di quella libertà tanto agognata dai popoli”.
Il titolo del disco “Free Love” “era perfetto per raccontare questa sensazione di esseri liberi in un mondo in cui c’è omologazione: questa band resiste alle intemperie del tempo cercando suoni del passato ma parlando al futuro”. Ed è proprio così: nel nuovo album i Negramaro non si sono adagiati sulla formula della ballata rock ma spaziano tra i generi, dal synth pop al blues senza disegnare incursioni in territori acustici. è un disco che non censura il sapore dell’amaro e svela le fragilità e le inquietudini. E che racchiude la storia della band, sei ragazzi oggi uomini che hanno attraversato le trasformazione del mercato musicale rimanendo per 20 anni ai vertici delle classifiche. è alle nuove generazioni che Sangiorgi si rivolge: “è bello stare a casa e trovare produttori e cercare l’hype e il marketing nella canzone stessa ma quello che noi abbiamo provato a Berlino, è che torni piccolo e ti confronti con la grande musica. Io auguro ai ragazzi questo: di avere persone che possano credere in loro, come è stato per noi per 20 anni”.
Registrare “con il fantasma di Bowie” ha dato quella marcia in più al disco, facendo emergere un sound rock. “La gente lo percepisce come un grande ritorno al passato - spiega il cantautore -. Si sente la matrice rock della band, ed è tutto avvenuto in modo naturale”. “Free Love” “non è un album più libero degli altri” ma più consapevole della libertà della band. Le stesse collaborazioni del disco sono frutto di amicizie e legami artistici che durano nel tempo: con Elisa i Negramaro avevano già lavorato in “Basta così” e “Ti vorrei sollevare”, con Jovanotti in “Cade la pioggia” e “Safari” e “loro due non potevano mancare”. Con Fabri Fibra la collaborazione arriva dopo un lungo periodo di stima reciproca, “in un’intervista di 10 anni fa disse che gli sarebbe piaciuto un duetto con i Negramaro. Noi siamo stati prontissimi” scherza Sangiorgi. Malika Ayane, invece, è l’artista per cui Giuliano ha scritto dei brani e poi insieme hanno interpretato “La canzone del sole”, durante la serata cover a Sanremo 2024. “Doveva essere solo piano e voce ma a Berlino lei è stata il nostro cicerone, e in una notte magica la canzone è nata in modo spontaneo”.
Sono prime collaborazioni artistiche, ma amicizie di lunga data, quelle con Niccolò Fabi e Tiziano Ferro. Con Fabi, la canzone è nata durante una sera in spiaggia, quella con Ferro su un volo Roma-Bari. Aiello “lo avevamo amato per le sue canzoni indie”. JJ Julius Son, autore della hit “Way down we go” rappresenta la novità assoluta del disco. La band islandese di cui è membro, dal sound rock blues e la voce profonda di Jokull Juliusson, portano tutta la vigorosa energia nel pezzo che, insieme al sound caratteristico dei Negramaro, esplode nel mantra “Free Love”, che è anche la title track del disco e rappresenta le nuove radici dei Negramaro. Anche il video, per la regia di Tiziano Russo, è stato girato sulle vette del Monte Bianco. “Tutte le collaborazioni rispecchiano molto il nostro modo di fare negli anni - ammette Sangiorgi -. Sono avvenute in modo naturale, non c’è niente di deciso prima. La stessa title track ‘Free Love’ per noi è un back to the roots ma anche un ritorno al futuro, è un suonare di chitarre e bassi distorti e un appeal così blues non lo abbiamo mai avuto. ‘Free Love’ ha dato subito il titolo all’album, e questo ha determinato un po’ tutto il disco”.
Un album che suona molto rock e presenta le tante sfumature dei Negramaro: se “Marziani” strizza l’occhio al dancefloor con un ritmo accattivante e coinvolgente, “Free Love” è caratterizzata da un ritmo più blues alla New Orleans, dal piglio internazionale. “Ricominciamo tutto” è una ballad classica, un brano lento dalle grandi aperture melodiche mentre i tappeti elettronici con accenni synth pop caratterizzano “Fino al giorno nuovo” con la collaborazione di Fabri Fibra. “Ci siamo affidati alla collaborazione di diversi produttori - dice Sangiorgi -. Una cosa abbastanza singolare per ottenere un sound omogeneo all’interno dell’album. Ma credo sia la nostra dimensione naturale”. Condivisione è la parola che fa da filo rosso a questo disco ed è un po’ anche il mantra della band: “Sono 25 anni che stiamo insieme”.