PARIGI (FRANCIA) - L’uomo da battere era lui e lo ha detto chiaramente dopo la semifinale. Ma nessuno ci è riuscito: Thomas Ceccon è campione olimpico nei 100 dorso ai Giochi di Parigi dove arriva dal nuoto la seconda medaglia d’oro in due giorni per l’Italia.

Più attesa questa rispetto a quella del compagno di camera e di partite a briscola, Nicoló Martinenghi, anche se qualcuno aveva iniziato a storcere il naso dopo il dodicesimo crono in batteria del primatista mondiale.

Lui non si è scomposto, si è limitato ad aumentare i giri del motore per entrare in finale con il secondo tempo. Poi, stasera, il livello lo ha alzato ancora. Quando conta veramente, come fanno i campioni.

“Era la mia ossessione questa medaglia e se non avessi vinto non sarei andato a casa contento. Però ho vinto” dice in zona mista il 23enne di Thiene al primo podio alle Olimpiadi in una gara individuale dopo le due staffette di Tokyo e il bronzo con la 4x100 stile libero conquistato nella giornata inaugurale del nuoto in vasca alla Defense Arena di Nanterre.

La gara di Ceccon è un crescendo, la virata apre la strada allo sprint finale e il tocco arriva in 52” netti a 4 decimi dal suo record del mondo (51”60). L’agguerrito cinese Jiayu Xu (52”32) e l’americano Ryan Murphy (52”39) si devono accontentare rispettivamente dell’argento e del bronzo.

“Il mio sogno da ragazzino era andare alle Olimpiadi e vincere. Sapevo che potevo farlo e questo giorno è arrivato: un’emozione molto forte che non ho provato ai Mondiali - dice l’azzurro -. La gara è stata difficile, nel senso che ho fatto molta fatica per cercare di passare forte, dovevo stare avanti. Negli ultimi metri ero molto stanco, ma va vinta così” spiega Ceccon che dedica “a se stesso” l’oro olimpico ma già si proietta verso i prossimi appuntamenti

200 dorso e staffette.

“Domani mi devo svegliare pensando che non ho vinto niente, reperire le emozioni è brutto, ma funziona così”.

A proposito di emozioni, per Benedetta Pilato la gioia prevale sull’amarezza per essere finita giù dal podio di un solo centesimo nei 100 rana. Per circa 80 metri era stata una finale perfetta quella della 19enne tarantina, la quale sembrava lanciatissima anche per il titolo.

La chiusura e il tocco non sorridono però all’azzurra che viene rimontata dalle sue avversarie e termina quarta (1’05”60). Oro alla sudafricana Tatjana Smith (1’05”28), argento alla cinese Qianting Tang (1’05”54) e bronzo all’irlandese Mona Mc Sherry (1’05”59).

“Ci ho provato fino alla fine, mi dispiace, ma queste sono lacrime di gioia, ve lo giuro, è il giorno più bello della mia vita - confessa Pilato a RaiSport -. Un anno fa nemmeno sarei stata in grado di farla questa gara, ci ho provato dal primo metro, peccato per un centesimo. Tutti si aspettavano di vedermi sul podio, tranne me: questo è solo un punto di partenza”.

Nelle altre finali della serata la canadese Summer McIntosh (4’27”71) fa il vuoto alle sue spalle e conquista l’oro nei 400 misti dopo l’argento nei 400 stile del primo giorno.

Nei 200 stile maschili esulta il campione rumeno David Popovici (1’44”72), mentre c’è doppietta australiana nell’omologa gara al femminile con Mollie O’Callaghan (1’53”27) che si impone con record olimpico beffando la fortissima connazionale Ariarne Titmus (1’53”81).