MELBOURNE – Il governo non aprirà una seconda narcosala a Melbourne, nonostante la proposta di creare una struttura supervisionata per le iniezioni nel CBD fosse contenuta in un rapporto ufficiale commissionato dallo stesso esecutivo.
Nel rifiutare la raccomandazione chiave contenuta nella relazione firmata dall’ex capo della Polizia statale Ken Lay, e che è rimasta finora top secret, il governo ha deciso invece di spendere 95 milioni di dollari a livello statale nel cui ambito sarà costruito sulla Flinders Street, al nuovo hub che fornirà servizi sanitari di supporto per le persone più vulnerabili.
È stata la premier Jacinta Allan ad annunciare la decisione, affermando che una seconda narcosala non è più una priorità per il suo governo. “Non siamo riusciti a trovare un luogo adatto, e non siamo disposti a dedicare ancora del tempo per questa ricerca”, ha detto la Premier, annunciando un nuovo piano d’azione del governo mirato a salvare il maggior numero possibile di vite umane. “Le persone che lottano contro la tossicodipendenza meritano le nostre cure ovunque si trovino e il nostro piano a livello statale salverà vite umane sia con il nuovo hub cittadino sia potenziando i servizi di supporto nelle nostre periferie e regioni”.
Contemporaneamente a questo annuncio, l’esecutivo ha finalmente reso pubblico il rapporto di 119 pagine preparato da Lay, quasi quattro anni dopo aver dato l’incarico di indagare su un potenziale sito per una seconda narcosala nel CBD. L’ex capo della Polizia ha consegnato il suo rapporto finale nel maggio dello scorso anno. Nel documento, la prima raccomandazione era quella di sperimentare una struttura supervisionata per la somministrazione di droga “piccola (quattro-sei cabine) e discreta” nella City, citando un aumento del consumo di droga dopo la pandemia di Covid.
Lay aveva anche individuato tre potenziali indirizzi per la nuova narcosala: 104 A’Beckett Street, 340 Flinders Street o 244 Flinders Street, tutti nel CBD. Il governo ha accettato tutte le raccomandazioni fatte nel rapporto, tranne questa.
Il nuovo centro sanitario comunitario sarà ubicato al 244 di Flinders Street, e dovrebbe aprire nel 2026. Tra le altre iniziative, offrirà per la prima volta la somministrazione in via sperimentale dell’idromorfone, un potente oppioide che può essere utilizzato per la terapia sostitutiva dell’eroina. Lo studio, che avrà una durata di due anni, coinvolgerà 60 tossicodipendenti in precedenza resistenti ad altri trattamenti diversivi. Nell’ambito dell’hub, però, non si svolgeranno attività di somministrazione supervisionata di droga.
L’annuncio è stato accolto con favore dal presidente dell’associazione degli albergatori del Victoria, Paddy O’Sullivan, che ha elogiato anche il nuovo piano sanitario del governo: “Dato che vasti settori della vendita al dettaglio, dell’accoglienza e dell’intrattenimento registrano un’attività che ha superato i livelli pre-Covid, continua a essere una priorità fornire servizi efficaci e adeguati a coloro che soffrono di problemi di droga e dipendenza. È importante che siano disponibili servizi sanitari efficaci per i senzatetto, i tossicodipendenti e le altre persone svantaggiate all’interno delle nostre comunità”.
Il portavoce statale dei verdi per la riduzione dei danni dalla droga, Aiv Puglielli, ha invece condannato senza mezzi termini la decisione. “Il rifiuto della nuova premier di aprire una seconda narcosala è insensato e metterà a repentaglio innumerevoli vite umane”, ha affermato.
“Con questa decisione i laburisti ammettono di essere soddisfatti che i tossicodipendenti continuino a morire nei vicoli della città, nonostante (l’ex premier) Daniel Andrews avesse ricordato nel lontano 2017 che i morti non vengono riabilitati”, ha commentato la neoeletta leader ambientalista, Ellen Sandell.