MARINA BAY (SINGAPORE) - Nella notte di Singapore torna a ruggire Lando Norris, che concretizza tutto il potenziale della sua McLaren nel sabato di Marina Bay, conquistando la pole position del Gran Premio di Singapore e un grosso vantaggio per la vittoria finale.

Tra le curve del tracciato cittadino asiatico, infatti, la complessità dei sorpassi in gara rende complicate eventuali rimonte dalle retrovie e, di conseguenza, regala proprio alla qualifica il ruolo di assoluta protagonista del weekend.

Una pole, dunque, che sembra valere doppio per il pilota britannico, sia in ragione del vantaggio che Norris avrà partendo dalla prima casella della griglia, sia in termini di fiducia, fattore non indifferente e che in più di un’occasione ha tradito lo stesso numero 4 della McLaren. Cinque le pole position conquistate da Norris nel 2024, concretizzate in vittoria però solo una volta - nel Gran Premio d’Olanda -, complici errori alla partenza che non gli hanno mai permesso di concludere in testa il primo giro.

Stavolta il suo rivale tornerà ad essere Max Verstappen, che su una pista storicamente sfavorevole per le caratteristiche della Red Bull riesce a riportare la sua monoposto in prima fila, posizione favorevole per tentare subito un attacco proprio all'amico-nemico Norris.

Una risalita repentina dopo weekend complicati quella del team di Milton Keynes, che dopo la tre giorni per certi versi anomala di Baku, vista la supremazia di Sergio Perez proprio sull’iridato, è tornato a far vedere la sua forza con il pilota olandese, mentre il messicano non è nemmeno riuscito a passare il taglio del Q2, chiudendo al tredicesimo posto sulla griglia.

Una delusione che sicuramente non ha vissuto Lewis Hamilton, che ha conquistato la seconda fila con il terzo miglior tempo, ma che ha invece colpito profondamente la Ferrari. Il risultato finale dice nono e decimo posto in griglia, con una quinta fila che si preannuncia punto di partenza proibitivo per Charles Leclerc e Carlos Sainz, entrambi coinvolti in episodi sfortunati che hanno indirizzato in maniera decisiva la loro qualifica. A circa otto minuti dal termine del Q3, infatti, il pilota spagnolo ha perso il controllo della sua Rossa all’entrata dell'ultima curva mentre preparava il suo giro cronometrato. Poco grip e vettura che va ad impattare sulle barriere, causando una bandiera rossa che ha terminato la sessione di Sainz e costretto di conseguenza tutti i piloti ad un solo tentativo per far segnare il tempo da pole.

“Ho fatto passare un po’ di macchine al terzo settore, cosa che ha raffreddato le gomme - ha raccontato lo stesso Sainz - Volevo uscire bene dall’ultima curva, ma ero già molto lento e stavo perdendo ancora del tempo. Ho sottovalutato la mancanza di grip all’ultima curva, con un bump che spesso ti tradisce”.

Delusione sensibile per Sainz, rispecchiata anche negli occhi di Leclerc, con il monegasco che ha concluso il suo Q3 con un tempo cancellato a causa di un track limits in curva due. “Le gomme non erano pronte, siamo usciti dai box con una temperatura sbagliata sull’anteriore”, ha commentato il ferrarista, molto arrabbiato ed emotivamente provato nel raccontare quanto accaduto nell’uscita dal suo box: “Ho provato a fare del mio meglio per portarle in temperatura, ma non ho potuto fare di più. Dal bloccaggio in curva uno - confessa - è successo un disastro, sono deluso perché oggi avevamo il potenziale per fare primi o secondi”.

Occhi sulla gara, dunque, per la quale però “le speranze di vittoria sono poche”, sottolinea ancora Leclerc, convinto di poter sfruttare il potenziale della sua monoposto per conquistare almeno una prima fila, pensiero comune anche nelle idee del team principal della Rossa, Frederic Vasseur: “Il passo per essere in prima fila c’era, per questo tutti siamo un po’ frustrati e delusi”.