ROMA - “Ho cominciato per caso, il mio sogno era diventare elettricista. Dopo qualche mese di esperienza lavorativa, incontrai un ragazzo con cui giocavo a calcio e mi chiese se avessi la volontà di fare l’arbitro. Lì per lì non la presi molto bene ma poi accettai la sfida. Lui mi disse: ‘Non potrai capire cosa vuol dire essere arbitro se nella tua vita non hai mai arbitrato una partità. Ricordo quella volta in cui tornai a casa dopo la riunione nella mia sezione e dissi a mia mamma che il mio obiettivo era arrivare in Serie A in sedici anni per arrivare a fare le partite di Gigi Agnolin, il mio idolo”.
Ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ su Rai Radio 1, l’intervista a tutto tondo all’ex arbitro nazionale e internazionale Daniele Orsato, entrato a far parte da pochi giorni all’interno dell’Associazione Italiana Arbitri (Aia), con un nuovo incarico, quello di commissario per lo sviluppo del talento arbitrale.
“Quando il presidente dell’Aia Antonio Zappi ha chiesto la mia disponibilità, ha voluto fortemente questo progetto - spiega l’ex fischietto della sezione di Schio - Mi occuperò di arbitri internazionali, per dare la mia esperienza. Qualche partita internazionale l’ho diretta e posso aiutare la crescita dei nostri Massa, Guida e Mariani”.
“Mi occuperò di seguire i ragazzi giovani, che fanno parte della commissione di Serie A e B e i ragazzi della Serie C. Cercherò di portare le mie esperienze. Quando sono tornato dall’Europeo, ho cercato di ammazzare l’arbitro di campo dentro di me. L’arbitro l’ho saputo fare, ora devo cercare di far fare l’arbitro agli altri”.
Una crisi di vocazione tra i giovani che vogliono fare l’arbitro esiste: “Faremo di tutto per reagire alla crisi di vocazione, il presidente Zappi ha una marea di iniziative e crcheremo di fare il nostro meglio. Ho avuto grandi maestri, da Claudio Pieri a Maurizio Mattei, da Stefano Farina e Stefano Braschi fino a Pierluigi Collina. Mi hanno insegnato questa mentalità del lavoro e del sacrificio. Oggi posso dare a questi arbitri la mentalità: impegno, sacrificio, lavoro”.
Quale è il primo consiglio concreto che darebbe a un giovane arbitro è presto svelato: “Dico sempre ai ragazzi che l’Orsato arbitro ha migliorato l’Orsato uomo, padre e genitore. Non la chiamo carriera ma esperienza. Un mio maestro come Natalino Tagliapietra mi diceva che l’arbitraggio è correre e fischiare. Gli arbitri si devono divertire e la Serie A deve essere il sogno. Poi ci sono vari aspetti: spirito di sacrificio, far convivere lavoro, studio e famiglia. Ci vuole l’umiltà di imparare. I cognomi non portano da nessuna parte dell’Aia, non esistono favoritismi”.
“Un mio futuro da designatore? No, io ho sempre vissuto alla giornata. Adesso collaboro con Gianluca Rocchi, mio amico ed ex collega oltre che attuale designatore. La forza del presidente Zappi è la coesione tra le persone. In questo momento storico mai siamo stati così coesi”.
Orsato si sofferma anche sugli insulti razzisti durante Reggiana-Bari: “L’arbitro Alessandro Prontera ha fatto bene a interrompere la partita, ha seguito le procedure. Prontera ha fatto il suo. Non mi compete entrare a valutare gli episodi delle partite. Devo solo aiutare Prontera e gli altri nella loro crescita, valorizzando i loro punti di forza ma anche facendo emergere i punti deboli. Non entro nella valutazione degli episodi. Quale è l’errore più grande da non commettere per un giovane arbitro? Pensare di aver già imparato tutto. A 47 anni Collina mi ha messo in discussione per poter partecipare ai Mondiali, lo stesso Roberto Rosetti per arbitrare all’Europeo. I ragazzi devono mettersi in discussione ogni giorno, solo così si avranno grandi soddisfazioni”.
Orsato commenta anche il Var a chiamata e le decisioni spiegate al pubblico come accaduto in Inghilterra: “Siamo a disposizione per attuare qualsiasi nuova riforma che possa aiutare gli arbitri e il mondo del calcio. Se Uefa, Fifa e Ifab riterranno che l’Italia possa provare certi esperimenti, noi saremo in prima linea. L’Italia è stata sempre pioniera su tante cose. Noi saremo sempre pronti, siamo già prontissimi”. Orsato, infine, pensa che si possa allungare l’età media degli arbitri: “Assolutamente sì. I nostri arbitri internazionali Massa, Guida e Mariani possono arbitrare per lungo tempo”.