KARACHI - Shehbaz Sharif è stato eletto nuovo primo ministro del Pakistan. L’Assemblea nazionale, che poche ore prima aveva destituito il suo predecessore Imran Khan, ha votato a favore dell’elezione di Sharif con 174 voti a favore su 341 seggi. “Allah ha salvato il Pakistan oggi, grazie alle preghiere di milioni di pakistani”, ha commentato il nuovo leader, come riportato dall’AFP. “Questa è la vittoria della rettitudine; il male è stato sconfitto”.

La sessione è però stata boicottata dalla grande maggioranza dei deputati del partito dell’ex premier, il Pakistan Tehreek-e-Insaaf (il Movimento per la Giustizia del Pakistan). Imran Khan, lo ricordiamo, lo ha persino definito “un tirapiedi” degli Stati Uniti.

Il settantenne Shehbaz Sharif, leader della Lega Musulmana del Pakistan (PML-N), assumerà quindi il controllo del Paese con 220 milioni di abitanti. Sulla scena politica è conosciuto anche per essere il fratello minore di Nawaz Sharif, ex premier pakistano deposto nel 2017 per delle accuse di corruzione.

Non sarà facile il compito di Sharif, che dovrà formare un governo velocemente in una situazione di divisione ed eterogeneità, in particolare per affrontare la sempre più devastante crisi economica.

Imran Khan era stato sfiduciato l’altro ieri dal Parlamento e destituito dalla sua carica dopo una giornata lunga e tesa, conclusasi con un voto un’ora dopo la mezzanotte (ora locale). I voti a favore sono stati 174 su un totale di 342 seggi dell’Assemblea nazionale.

La votazione sulla mozione di sfiducia era iniziata dopo che il presidente del Parlamento, Asad Qaiser, alleato di Khan, si era dimesso.
Imran Khan, dopo avere lasciato la residenza ufficiale da primo ministro, si è trasferito nella sua casa a Bani Gala, situata alla periferia di Islamabad. Aveva assunto il suo incarico il 18 agosto del 2018.

Imran Khan aveva detto in precedenza che non avrebbe riconosciuto un governo di opposizione. La sua rimozione, secondo lui, è inoltre stata guidata dagli Stati Uniti e da “potenze straniere” a causa del suo rifiuto di stare dalla parte di Washington sulle questioni legate a Russia e Cina.

Il partito al potere in Pakistan Tehreek-e-Insaf (PTI), la formazione di Imran Khan, ha sollecitato manifestazioni di protesta contro la sua destituzione e l’elezione di Shehbaz Sharif. “Il comitato esecutivo del partito e Imran Khan invitano l’intera nazione a manifestare dopo la preghiera di Isha”, ha detto il leader del PTI, Fawad Chaudhry, durante una conferenza stampa a Islamabad. Il Pti detiene 155 dei 342 seggi alla Camera.

Quando Khan aveva assunto il suo incarico nel 2018, promise di combattere la corruzione e stabilizzare l’economia.
Tuttavia, la situazione negli anni non è migliorata, e il Paese è oggi attanagliato da una forte crisi finanziaria.

Alla fine di marzo, la sua caduta era diventata pronosticabile: una serie di defezioni lo aveva privato della sua maggioranza, isolandolo ancor più sulla scena politica nazionale.