Nonostante il numero di presenti fosse inferiore rispetto alla consueta fitta partecipazione a questo tipo di eventi, anche complici i malanni stagionali che stanno affliggendo Melbourne, l’atmosfera della recente serata danzante al Monte Lauro Social Club è stata tutt’altro che fiacca. Pochi i presenti seduti al tavolo, tanti invece quelli al centro pista che si sono scatenati sulla musica di Romanza.
Tra loro, anche alcuni volti noti della comunità italiana di Melbourne. Tra questi, il presidente dell’Artiglieria d’Italia Sezione di Melbourne, Epifanio Naselli, il presidente dell’Associazione Laziale del Victoria, Claudio Tolli, e il presidente del Circolo Pensionati Italiani di Essendon, Antonio Barrese, tutti accompagnati dalle rispettive consorti.
Grande convivialità e allegria, quindi, anche perché, secondo la vicepresidente del sodalizio Dina Palozzo, “si sta bene nel nostro club, accogliamo tutti e facciamo sempre il possibile per mettere le persone a proprio agio e farle sentire come a casa”.
Il presidente, Orazio Noto, ci ha infatti presentato un signore dallo spiccato accento veneto, “che non salta mai nessun dei nostri incontri” e, successivamente, ci ha fatto notare una signora che ballava sulla pista, con indosso un vestito dal tema floreale e dai colori sgargianti, ben attenta a non mancare neanche una nota nei suoi spigliati passi di danza. “La signora è sempre in prima fila alle nostre feste danzanti”.
Scambiando qualche parola con lei, siamo venuti a scoprire che Maria Taula è socia di ben sette diversi sodalizi, tra club e circoli pensionati, e che da quando ha perso il marito si è ripromessa di godersi la vita, “perché è un bene prezioso e bisogna viversela”.
Abbiamo poi parlato con i coniugi Gissara, colonne portanti del Monte Lauro Social Club, che a 91 e 85 anni rispettivamente, ancora sono parti presenti e attive del sodalizio. “Raimondo è l’ultimo dei buccheresi rimasti nel club; siamo gli unici soci originali e facciamo parte del comitato sin dagli inizi”, ci racconta Enza Gissara, membro del comitato. La storia migratoria di Raimondo Gissara è già stata raccontata sulle pagine de Il Globo, quando, arrivato in Australia nel 1954, fondò il suo negozio da parrucchiere a Kensington. Un negozio che ha anche ricevuto una targa commemorativa dal Sindaco per il 50esimo anniversario e che ha permesso all’intera famiglia, figli compresi, di ritagliarsi una professione onesta e duratura nel settore dell’hair styling di Melbourne.
La sedia di fianco a Orazio Noto è ancora vuota; la moglie si sta lentamente riprendendo dalla malattia. Dalle sue parole, si nota la mancanza durante queste serate di estrema importanza sia per Noto sia per il club. “Ricordo ancora quando c’eravamo io e mia moglie in pista a ballare. I nostri figli cominciavano a seguirci a queste serate; avranno avuto circa sei e otto anni, si divertivano da matti a ballare insieme a noi. La prima volta che sono venuti a queste feste danzanti, a un certo punto della serata, ci siamo accorti che erano improvvisamente spariti. Li abbiamo cercati ovunque, per poi trovarli sotto un tavolo, a dormire placidamente”.
Un ricordo dolce, di un periodo che sembra distante anni luce da noi, ma che poi non lo è così tanto, in cui i bambini seguivano i genitori negli incontri comunitari fino a tarda serata, dove non c’erano distrazioni tecnologiche effimere, e in cui un bambino vivace non dava così tanta noia in molti contesti sociali che adesso sembrano siano diventati ‘solo per adulti’.