COMO - Un arrivo in solitaria, sollevando la bicicletta per celebrare l’ennesimo trionfo. Tadej Pogacar si conferma il Re del Lombardia, che vince per la quarta volta consecutiva in quattro partecipazioni: eguagliato Fausto Coppi, che lo vinse consecutivamente dal 1946 al 1949 e guida la classifica dei pluri-vincitori con cinque successi.

L’edizione 2024 della Classica delle foglie morte e il nuovo Poga-show partono da Bergamo e si concludono a Como dopo 255 km: sul tavolo quasi 5mila metri di dislivello, con la Colma di Sormano (13,1km al 6,5%, punte al 13%) e il San Fermo della Battaglia (5 km al 7%) come punti decisivi.

Si parte subito con un ritmo forsennato, con la corsa che supera di 40 km/h di media nelle fasi iniziali e assiste a una fuga con 21 corridori che ha in Mohoric e Dani Martinez i nomi principali.

Questo gruppo procede di comune accordo nei primi chilometri e raggiunge un vantaggio di cinque minuti, costantemente rosicchiato dal lavoro dell’Uae e della Visma-Lease a Bike. Resta al coperto la Soudal-Quick Step di Remco Evenepoel, con la corsa che esplode sulla Colma di Sormano. Qui il gruppo arriva sotto il minuto, costringendo i fuggitivi a muoversi: l’azione disperata è quella di Xandro Meurisse (Alpecin-Deceuninck), che è l’ultimo ad arrendersi e viene ripreso ai -48,5 km.

Siamo nel tratto più duro dell’ascesa verso Sormano e arriva la mossa di Tadej Pogacar, che attacca e lascia tutti sul posto. Nel giro di 4-5 km lo sloveno accumula più di un minuto e fa il vuoto, involandosi verso la quarta vittoria consecutiva nel Giro di Lombardia e demolendo il record della salita (30’24”, quattro minuti meglio del precedente).

Alle sue spalle si muove Evenepoel (Soudal-Quick Step), che lascia sul posto i poco collaborativi Mas (Movistar) e van Eetvelt (Lotto-Dstny), ma continua a perdere terreno anche in discesa e in pianura.

Il vantaggio di Pogacar supera rapidamente i due minuti sul primo inseguitore e il campione del mondo effettua l’ascesa verso il San Fermo della Battaglia come una pura formalità verso l’arrivo di Como e il suo personale poker.

Gli ultimi km sono quelli del trionfo di Pogacar, che sfiora la scivolata in discesa ed esulta: lo sloveno e campione del mondo solleva la bicicletta che l’ha portato a vincere (quasi) tutto quest’anno, e fa la storia.

Il Lombardia non veniva vinto con più di un minuto dal 1996, quando trionfò Andrea Tafi con 2’19”, e Pogacar lo supera: 3’16” di vantaggio su Remco Evenepoel.

Il podio si completa con Giulio Ciccone (Lidl-Trek), che beffa Mas e Sivakov con un attacco sul San Fermo della Battaglia. Un italiano torna così sul podio del Lombardia, una piccola soddisfazione a sette anni dall’ultimo successo firmato Nibali.

Si chiude così la stagione perfetta di Pogacar: Giro, Tour, Mondiali e Lombardia. Ora lo sloveno inseguirà nuovi obiettivi nel 2025. Dal tris nei Grandi Giri al quinto successo nella Classifica delle foglie morte, passando per altri trionfi nelle classiche del Nord. Per questo campione tutto sembra possibile.