ZURIGO (SVIZZERA) - L’ennesimo capolavoro scolpito in una stagione da incorniciare. L’ultimo acuto di un campione assoluto, a chiudere un anno magico. Era partito da favorito e ha praticamente dominato una corsa durissima, nella quale non ha dato ai propri avversari nemmeno il tempo di capire quanto accaduto:
Tadej Pogacar è il nuovo campione del mondo di ciclismo. Lo sloveno ha trionfato sulle strade di Zurigo nella prova iridata in linea con un’impresa d’altri tempi.
Cento chilometri in fuga, cinquanta dei quali in solitaria, contro tutto e tutti: Belgio e Olanda hanno provato a organizzare una rivoluzione ma Evenepoel e Van der Poel non sono riusciti nemmeno ad abbozzare una reazione degna di nota.
Primo titolo mondiale per Pogacar, prima medaglia d’oro anche per la Slovenia: un successo storico, che entrerà nell’immaginario collettivo per modi e tempi. C’è poco da fare: al momento il ciclismo mondiale ha un solo padrone, che in questo 2024 ha vinto anche al Giro e al Tour.
Chi si aspettava una gara di pazienza e attesa si è dovuto ricredere sin da subito. Tobias Foss (Norvegia), Rui Oliveira (Portogallo), Silvain Dillier (Svizzera), Simon Geschke (Germania), Piotr Pekala (Polonia) e Luc Wirtgen (Lussemburgo) hanno preso il largo riuscendo a conquistare ben 4 minuti sul gruppo principale. Tra scatti e contrattacchi è stato il solito Pogacar a inventarsi l’azione che ha spaccato in due la corsa:
attacco deciso a 100 chilometri dal traguardo, soltanto Bagioli e Simmons sono riusciti per alcuni chilometri a reggere il ritmo infernale dello sloveno.
A circa 70 km dall’arrivo soltanto Sivakov, compagno di squadra all’UAE Team Emirates di Pogacar, è rimasto agganciato: i due hanno quindi spinto per fare ancor più selezione. A tentare di riaprire la corsa è stato Remco Evenepoel, seguito a ruota dal campione del mondo uscente Mathieu van der Poel: i due però non hanno trovato collaborazione restando a 40” di distanza.
Il secondo capolavoro di giornata è stato scolpito dallo stesso Pogacar ai -50, quando Sivakov si è staccato: lo sloveno ha tirato dritto, mantenendo un minuto di vantaggio, distacco decisivo per diventare per la prima volta campione del mondo.
“Non posso credere a quello che è successo, dopo una stagione in cui c’è stata tanta pressione. La corsa è scoppiata piuttosto presto, non so a cosa stavo pensando, sono semplicemente partito, per fortuna ce l’ho fatta, è stato incredibile”, ha dichiarato al termine della corsa.
“Volevo assolutamente questo titolo, ho combattuto al Giro e al Tour e quest’anno ho avuto l’opportunità di vincere anche il Mondiale. Dopo una stagione perfetta sono riuscito a raggiungere anche l’ultimo grande obiettivo. Senza la squadra non sarebbe stato possibile, ringrazio tutta la mia Nazionale”, ha aggiunto Pogacar.
Giornata da dimenticare per i colori azzurri: tolto lo scatto di Bagioli la Nazionale di Bennati non ha ricoperto di certo un ruolo da protagonista: primo degli italiani è stato Giulio Ciccone, che ha chiuso in venticinquesima posizione, a 6’36” dal vincitore.