LAS VEGAS (USA) – A tre gare dal termine della stagione è il numero quattro a fare da padrone al luminoso weekend di Las Vegas. Non sarà di certo contentissimo di tornare su un circuito a lui molto poco congeniale, ma ad ora di vittorie Max Verstappen si lascia andar bene tutto, o quasi.

Quasi perché anche quest’anno, alla vigilia del Gran Premio americano - il terzo del circuito - , non sono mancate le dichiarazioni in punta di fioretto da parte del pilota della Red Bull, nonostante quello della ‘Strip’ rappresenti il primo match point favorevole per la conquista del suo quarto titolo iridato. “Questo non sarà mai il mio circuito preferito, ma non ho niente contro la pista o contro la città, si tratta semplicemente di gusti personali”, ha precisato con la solita fermezza Verstappen, che ha ribadito quanto lui preferisca “i tracciati dalle curve veloci”, oltre a ricordare che “la Formula Uno è qui sia per gli affari che per le corse, anche per questo non amo particolarmente Las Vegas”.

Al di là dello show di luci e spettacolo, però, c’è anche e soprattutto la pista a fare da padrona, in un weekend che strizza di certo l’occhiolino alla Ferrari. Dopo aver contenuto i danni nel rocambolesco - e piovoso - weekend del Brasile, infatti, la Rossa ritrova Las Vegas ad un anno di distanza da una delle prestazioni più positive della scorsa stagione.

In quell’occasione Charles Leclerc concluse secondo - dietro lo stesso Verstappen -, grazie ad un sorpasso all’ultimo giro sulla Red Bull di Sergio Perez. Proprio il monegasco si è detto “convinto che questo weekend avremo delle carte da giocarci, anche se le insidie non mancheranno”.

Una fiducia scaturita dagli ultimi risultati e dal distacco - ridotto a 36 punti - rispetto alla McLaren nell’apertissima lotta per il titolo costruttori, che a Maranello manca addirittura dal 2008: “Sull’onda dei risultati dell’ultimo periodo c’è tanta energia, nonostante ci troviamo alla fine della stagione - ha detto ancora Leclerc - . Questa mentalità ci aiuta, ci permette di rimanere concentrati e di focalizzarci sull’obiettivo che deve essere massimizzare il risultato guardando gara per gara. Qui possiamo fare bene e ce la metteremo tutta: al termine del campionato mancano ancora tre corse con un weekend Sprint. Ci sono tanti punti in palio e non vogliamo smettere di lottare”.

Lotta nella quale vorrà rientrare anche Carlos Sainz, che arriva da un weekend da ritiro come quello del Brasile e alle ultime tre gare alla guida della Rossa: “L’ultima gara, in Brasile, è stata indubbiamente poco soddisfacente per quanto mi riguarda, ma abbiamo voltato pagina e siamo concentrati sulla sfida che ci attende ora”, ha detto lo spagnolo.

“La mia mentalità non cambia, sarò un pilota Ferrari fino all’ultima curva dell’ultima gara stagionale. Anzi, se ci penso non posso immaginare un regalo migliore per il team che la vittoria nel Mondiale Costruttori. Farò di tutto insieme a Charles per cercare di portare a casa questo obiettivo - promette Sainz - Ovviamente non siamo noi i favoriti, ma stiamo attraversando un buono stato di forma e abbiamo la serenità giusta per affrontare questa sfida”.

Favorita resta dunque la McLaren, forte del vantaggio acquisito ma alle prese con il suo numero 4, Lando Norris, ormai quasi formalmente fuori dalla corsa al titolo piloti dopo la debacle subita in Brasile, dove nonostante la pole position conquistata non è riuscito a portare a casa la vittoria che gli sarebbe servita per mettere ancora più pressione a Verstappen: “Dopo il Brasile è stato davvero difficile pensare al titolo piloti, e oggi non è cambiato molto - afferma infelicemente il pilota britannico - Il post gara di Interlagos è stato il primo momento in cui ho guardato il distacco rispetto a Verstappen e mi sono realisticamente accorto di quanto adesso sia difficile vincere il campionato”.

Ultimi tre Gran Premi della stagione che, al di là della pista, avranno una direzione diversa, con l’addio dell’ormai ex direttore di gara di Niels Wittich che ha scaturito non poche polemiche all’interno del paddock, specialmente tra i piloti in griglia.

“La partenza di Wittich è un esempio di come il rapporto con la Federazione non sia ancora del tutto sano”, afferma George Russell, pilota Mercedes e direttore della Grand Prix Drivers’ Association (GPDA), che si è esposto a nome di tutti i piloti sul difficile rapporto in essere con la Federazione Internazionale di Mohammed Ben Sulayem: “Noi piloti vogliamo solo essere trasparenti con la FIA ed intrattenere un dialogo - ha detto ancora Russell - . Non è un segreto che ci fossero malcontenti rispetto ad alcune decisioni prese in passato dalla direzione gara, ma Wittich ha lavorato insieme a noi e avremmo potuto contribuire a migliorare la situazione. Licenziare a volte non è la soluzione - ha chiosato - , perché con una nuova direzione dovremo fare due passi indietro prima di farne uno in avanti”.