Edizione agrodolce per il canto del cigno di una delle migliori berline sportive al mondo
Parliamo dell’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, la berlina sportiva ad alte prestazioni, il sogno proibito di ogni alfista che si rispetti.
Prezzo di listino di $153,700, motore con strettissimi legami Ferrari, un sei cilindri V6 biturbo da 2.9 litri capace di erogare 520 cv e garantire 600 Nm di coppia massima. Sprint 0-100 Km/h in 3.9 secondi, 2 decimi di secondo in più rispetto alla Stelvio equipaggiata con lo stesso motore, una vettura decisamente più pesante ma con la trazione all-wheel drive, mentre sulla Giulia i 520 cavalli vengono scaricati soltanto sulle ruote posteriori.
Non avrà la potenza della Mercedes AMG C63, o la raffinatezza della BMW M3, ma senza alcun dubbio, la Giulia Quadrifoglio è l’auto più divertente e soddisfacente da guidare in questo segmento. E’ la risposta italiana proprio a quella BMW M3 che sino all’introduzione sul mercato della Giulia era considerata la regina più o meno incontrastata in questo settore.
E che risposta, sottolineiamo, dopo aver trascorso diversi giorni al volante di questa fantastica berlina sportiva, giunta al capolinea per l’assurda e scellerata corsa verso l’elettrificazione dell’automobile.
Personalmente nutriamo ancora qualche speranza che i cervelloni di casa Stellantis, il Gruppo padrone del marchio Alfa Romeo, seguano l’esempio di tante altre Case automobilistiche e rivisitino i loro piani per quanto riguarda le auto a batteria.
Anche perché, e questo lo possiamo quasi garantire, nessun alfista purosangue acquisterà mai un’auto elettrica, che abbia o meno lo stemma del Biscione sul cofano …
Stile che fonde alla perfezione eleganza e sportività, linee fluide e morbide che si ritrovano nel frontale aggressivo e spigoloso. Insomma, ce n’è per tutti.
Il risultato, cercando di rimanere obiettivi, è eccellente, e forse anche per questo l’Alfa Romeo non l’ha mai stravolto dal lontano 2016, dal momento in cui la Giulia fu presentata ufficialmente.
Piccoli ritocchi, come i nuovi fari, finalmente Full LED con tecnologia Matrix, più efficienti e con minor consumo d’energia. Belli anche dal punto di vista estetico i proiettori 3+3, capaci di regolare il fascio di luce in funzione della velocità di marcia.
O come la strumentazione, adesso digitale, attraverso lo schermo da 12.3 pollici. Sono diverse le impostazioni grafiche disponibili, alcune delle quali con evidenti richiami al passato.
Per i cambiamenti che non si vedono ma si sentono troviamo invece la taratura degli ammortizzatori ma soprattutto il differenziale posteriore, che ora presenta un autobloccante di tipo meccanico, al posto di quello a controllo elettronico della versione precedente.
Anche il motore è stato rivisitato, ed ora produce 520 cavalli, 10 in più rispetto al passato, anche se in termini di prestazioni i numeri sono rimasti identici.
Numeri a parte, quello che ha sempre impressionato della Giulia Quadrifoglio è l’eccezionale dinamica di guida che continua a rivelarsi, e questo non è soltanto il nostro giudizio, superiore a quello delle dirette concorrenti tedesche.
Telaio rigido al punto giusto, alleggerito al massimo grazie al vasto utilizzo della fibra di carbonio (il peso a vuoto è di 1660 Kg, piuttosto contenuto rispetto agli standard moderni), ammortizzatori a controllo elettronico rigidi si, ma senza mai esagerare anche nella modalità Race, quella in cui i 520 cavalli sotto il cofano possono sfogarsi a briglia sciolta.
Volante che vi strega dal momento in cui lo impugnate, sia per l’ergonomia che per la precisione e l’ottimo feedback offerto al pilota, sempre al corrente di quello che gli sta succedendo intorno.
E poi il cambio automatico sequenziale a 8 rapporti che impressiona per rapidità e fluidità nei cambi di marcia.
Insomma tutti componenti che lavorando all’unisono riescono a garantire una dinamica di guida davvero invidiabile e regalare emozioni forti al volante, specie quando si osa e si utilizza la modalità Race, per scatenare la belva e farla ruggire a voce alta attraverso gli enormi quattro scarichi posteriori.
Ma allora, direte voi, è l’auto perfetta? Assolutamente no! Basta guardare lo schermo da 8.8” del sistema multimediale, o interagire con l’infotainment per rendersi conto che sotto questo aspetto la Giulia esce umiliata dal confronto con le concorrenti teutoniche. Una mancanza che abbiamo trovato piuttosto frustrante e sinceramente inconcepibile di questi tempi, dove la tecnologia è ormai parte integrante della nostra vita quotidiana.
Continuiamo a trovare irritanti anche le enormi leve del cambio, in vero alluminio, stile Ferrari, che a dire il vero, nella guida di tutti i giorni sono poco pratiche.
Conclusioni? Edizione dolce amara dicevamo all’inizio. Dolce perché la nostra esperienza con la Giulia Quadrifoglio è stata sicuramente fra le più memorabili della nostra carriera, amara perché quasi sicuramente sarà l’ultima volta che sentiremo il rombo di questo gioiello della meccanica che nonostante alcune lacune piuttosto profonde, specie sotto il punto di vista della tecnologia, non ha rivali in questa classe per la dinamica e soprattutto per il piacere di guida.
A noi non resta che spassarcela ancora un po’…