ROMA – C’è chi quando la Roma chiama non sa proprio dire di no. Claudio Ranieri è, per la terza volta (2009-2011 e 2019), il nuovo allenatore della squadra giallorossa; il quarto nel giro di 10 mesi, dopo José Mourinho, Daniele De Rossi e Ivan Juric.
A tre giorni dall’esonero dell’allenatore croato, la dirigenza capitolina si è essicurata le prestazioni dell’ex tecnico, tra le tante, di Napoli, Fiorentina, Juventus, Atletico Madrid, Chelsea e Leichester - formazione con cui ha alzato al cielo una storica Premier League nel 2016 -, che guiderà la squadra fino a giugno 2025 per poi assumere un ruolo dirigenziale e diventare consulente della proprietà americana per tutte le questioni sportive del club, compresa la scelta del prossimo mister.
Una scelta coraggiosa ma che non si può definire avventata, vista la grande esperienza di Ranieri e la stima di cui gode nell’ambiente; ideale anche per provare ad allentare le tensioni con la tifoseria.
A 15 anni di distanza dalla prima volta, il tecnico romano è quindi chiamato nuovamente a risollevare le sorti di una squadra che cammina sul filo del rasoio e che, dopo 12 giornate, è ad appena quattro punti dalla zona retrocessione.
Decisivo, oltre allo smisurato amore per la città e la squadra, l’incontro odierno con i Friedkin a Londra, a cui è bastato veramente poco per convincere un uomo che, evidentemente, non sa resistere al richiamo di una piazza che ha sempre sentito come casa sua. Chi se non lui, che in quel lontano 2010, sempre alla dodicesima giornata, raccolse una squadra in condizioni molto simili a quella attuale (15 punti), portandola a sfiorare lo scudetto, sfumato proprio allo stadio Olimpico contro la Sampdoria di Cassano e Pazzini.
Resta difficile anche solo pensare alla possibilità che i giallorossi possano ripetere una cavalcata simile (circa 2,22 punti di media), ma ai giocatori e, soprattutto, ai tifosi potrebbe far bene, per morale e classifica, anche solo un immediato cambio di atteggiamento.
Per questo già a partire da oggi, giorno in cui ci sarà la ripresa degli allenamenti a Trigoria, Ranieri dovrà mettere a disposizione della rosa tutta la sua smisurata conoscenza del gioco, senza dimenticare la grande empatia che lo ha sempre contraddistinto e che, per certi versi, lo rende l’allenatore perfetto per portare questa squadra il più lontano possibile, da qui fino alla fine della stagione.