RIMINI - Trattamento di mezza pensione e colazione rinforzata in un tre stelle riminese per 12 euro al giorno. L’“offerta indecente” ha fatto imbufalire gli albergatori.
“Chi propone tariffe in mezza pensione a 10, 15 o 20 euro al giorno degrada e squalifica l’offerta turistica dell’intera riviera - ha attaccato il presidente dell’Aia Rimini, Patrizia Rinaldis -. L’obiettivo è dare valore alle nostre strutture. Ditemi voi se si può lavorare con questi prezzi, specie chi deve pagare anche un affitto salato. Mi chiedo come facciano a far quadrare i conti gli albergatori che accettano proposte di questo tenore. Non si può andare avanti così”. Il tema è annoso, e resta irrisolto. Ma questa volta, gli albergatori sono partiti al contrattacco: “Questa è la classica goccia e visto che di email con proposte scandalose di questo tenore ne stanno arrivando tutti i giorni ai nostri associati, partiremo con una campagna a tappeto rivolta ai turisti”. Quali i contenuti della campagna anti offerte low cost? “In accordo con Federalberghi regionale e nazionale - ha spiegato Rinaldis - stiamo lavorando per definire un breve testo che invieremo alle agenzie turistiche e ai tour operator, anche quelle locali, che sono tra le principali protagoniste dell’abbassamento dei prezzi e dequalificazione della nostra offerta”. L’Aia riminese metterà nel mirino anche le agenzie specializzate in turismo scolastico, quello delle gite, anch’esse spesso in prima fila quanto a “offerte indecenti”. Ma la campagna che sta organizzando l’Associazione albergatori mira anche ad arrivare alle famiglie: “Ai genitori che intendono mandare in gita o in vacanza i figli diremo chiaro e tondo: non mandate i vostri figli negli hotel dove vi chiedono di pagare 12 euro al giorno per la mezza pensione”. Il motivo è presto spiegato: “A quelle condizioni non è materialmente possibile garantire qualità dell’offerta turistica e la necessaria trasparenza”. L’Aia non si spinge più in là, ma il riferimento sembra essere alle strutture turistiche non in regola con imposta di soggiorno e altri balzelli comunali.
“Chi fa pagare 12 euro i turisti non sappiamo se può retribuire correttamente il personale”, ha osservato Rinaldis. Qualche anno fa l’Associazione albergatori chiese alle autorità preposte un giro di vite sulle strutture che lavorano sottocosto: “Controlli che torniamo a chiedere - ha aggiunto il presidente - noi le segnalazioni continueremo a farle; ma vanno fatti anche sulle agenzie turistiche che propongono queste cifre, 12, 14 ma anche 20 euro. Anche gli ospiti che pagano poco pretendono comunque un servizio decoroso, e se non arriva piovono recensioni devastanti e ne risente l’immagine dell’intera riviera riminese”.