L’AQUILA - Fiavet Abruzzo e Molise e Fiavet Campania e Basilicata, in una nota congiunta, chiedono alle autorità di intervenire “con maggiore rigore” intensificando i controlli “sui viaggi, per assicurare che il turismo a Roccaraso si sviluppi in modo sostenibile e rispettoso”.
Le due sedi regionali della Federazione italiana associazioni imprese di viaggi e turismo esprimono infatti preoccupazione in merito all’afflusso di 10mila turisti, verificatosi nei giorni scorsi a Roccaso (L’Aquila), nell’ambito di vacanze “mordi e fuggi”, organizzate in modo improssivato principalmente da autotrasportatori privati e da soggetti privi di competenze specifiche nel settore.
“L’invasione” sta mettendo a rischio anche l’ecosistema locale e le risorse naturali, generando preoccupazione tra esperti e operatori del settore. La Società italiana di medicina ambientale (Sima) ha denunciato il fenomeno dell’invasione di massa di una località come una delle principali cause di erosione del suolo, consumo eccessivo di acqua ed energia e aumento dell’inquinamento atmosferico.
L’afflusso di veicoli - privati e pullman - hanno poi generato elevate emissioni di Pm2.5, Pm10, anidride carbonica e ossidi di azoto, contribuendo a peggiorare la qualità dell’aria.
Oltre all’inquinamento, si registra anche l’abbandono di rifiuti sulla neve, tra cui plastica e mozziconi di sigaretta, con conseguenze negative sulla fauna locale.
Il piano logistico per fronteggiare l’eventuale “invasione bis” a Roccaraso è stato messo a punto nel corso di una riunione operativa che si è tenuta in Questura, all’Aquila, e prevede cento uomini e donne in campo tra forze dell’ordine e volontari di protezione civile, un numero chiuso di cento bus a targhe pari e due punti per il carico e scarico dei turisti, per blindare il comprensorio.
Sarà inoltre allestito un’altra zona “filtro” sul territorio comunale di Castel di Sangro, al confine con il Molise, considerato “l’unico punto possibile per blindare il comprensorio”, come afferma il presidente della provincia, Angelo Caruso.