MADRID (SPAGNA) - Mancava soltanto il sigillo finale. Primoz Roglic da oggi è entrato ufficialmente nella storia della Vuelta diventando l’unico vincitore insieme a Roberto Heras in quattro edizioni differenti.
Quei cinque minuti e oltre accusati da Ben O’Connor nella sesta tappa sono stati recuperati passo dopo passo, pedalata dopo pedalata: alla fine lo sloveno è riuscito a battere avversari e momenti negativi, facendo a pugni con la sfortuna che lo ha accompagnato durante tutta la stagione.
Nel Giro dei Paesi Baschi la brutta caduta che ha compromesso la prima parte, poi la scivolata al Tour che lo ha costretto al ritiro: il capitano della Bora si è rialzato ancora una volta andando a prendersi una vittoria d’astuzia e d’intelligenza ciclistica, andando a spaccare in due la classifica senza mai forzare, cercando di misurare qualsiasi azione. Segno di maturità e voglia di tornare a sorridere, nonostante tutto.
Quella di Madrid è stata una formalità per la classifica generale.
Nell’ultima corsa contro il tempo è stato Stefan Kung a scandire il ritmo: il corridore della Groupama-FDJ ha stampato un incredibile 8’22” al primo rilevamento cronometrico, stesso discorso al secondo passaggio quando ha guadagnato 41” su Vacek.
Nel finale ci ha provato Roglic a scippare la vittoria finale, ma lo sloveno si è piazzato in seconda posizione: “Ho aspettato davvero tanto per arrivare a questo risultato - ha dichiarato Kung -, sapevo che avrei potuto avere la mia chance. Oggi eravamo stanchi, la mia prima vittoria di tappa in un grande giro è davvero incredibile”.
Soddisfatto anche l’alfiere della Bora: “È stato difficile, ma tutto è andato bene e sono felice. Ho visto la prestazione di Kung, sappiamo tutti quanto è forte in questo tipo di cronometro, voglio congratularmi con lui, ha fatto un ottimo lavoro. La Slovenia ha vinto tre grandi giri? Non ho parole, è incredibile, serve tanto sacrificio per arrivare a questi risultati. Cinque vittorie alla Vuelta? Sarebbe davvero bello”, ha concluso scherzando.
Si chiude dunque la settantanovesima edizione della corsa roja: sul podio anche O’Connor e Mas, rispettivamente secondo e terzo (a 2’36” l’australiano, a 3’13” lo spagnolo). Jay Vine ha vinto la maglia a pois mentre Kaden Groves si è aggiudicato la classifica a punti. Mattias Skjelmose, invece, ha vinto la classifica di miglior giovane.
MAGLIA ROSSA (classifica a tempo)
1. Primoz Roglic SLO in 81h49’18
2. Ben O'Connor AUS a 2’36
3. Enric Mas ESP a 3’13
4. Richard Carapaz ECU a 4’02
5. Mattias Skjelmose DEN a 5’49
6. David Gaudu FRA a 6’32
7. Florian Lipowitz GER a 7’05
8. Mikel Landa ESP a 8’48
9. Pavel Sivakov FRA a 10’04
10. Carlos Rodriguez ESP a 11’19”