ROMA - Più tempo per decidere e non sbagliare. La Roma tornerà ad allenarsi a Trigoria giovedì alle 11:00 e questo vuol dire che Dan e Ryan Friedkin hanno deciso di prendersi un giorno in più per scegliere il successore di Ivan Juric, esonerato nel post gara di domenica quando la squadra giallorossa ha subìto per mano del Bologna la quinta sconfitta in campionato.
Saranno i proprietari a mettere la parola fine su un lungo casting che si muove tra più orientamenti. Non si esclude un semplice traghettatore fino a giugno 2025 (come può essere Claudio Ranieri).
Ma nell’universo Roma c’è anche chi è stuzzicato dall’idea di provare a salvare l’annata sportiva in corso e affidare un nuovo progetto ad un tecnico di alto livello. C’è chi punterebbe su un allenatore italiano e chi invece sta vagliando il mercato straniero.
Quel che sembra certo è che non sarà Daniele De Rossi a guidare Dybala e compagni visto che nel comunicato sull’esonero di Juric si parla esplicitamente della ricerca di un “nuovo responsabile dell’area tecnica”.
Sarà il terzo della stagione, il quarto dell’anno solare. Tanti, troppi, ecco perché i Friedkin vogliono decidere con calma. Domenica sembrava essere Roberto Mancini il favorito, ma il nome dell’ex commissario tecnico azzurro ha perso quota.
Tra quelli che tornerebbero di corsa a Trigoria c’è Vincenzo Montella, ma Ceyhun Kazanci, membro del consiglio direttivo della Federcalcio turca, ha smentito la possibilità che il Ct possa lasciare la guida della Nazionale: “Non esiste una cosa del genere. Abbiamo un contratto fino alla fine del Mondiale 2026. Lui è molto felice qui ed è concentrato al 100%. Sarà con noi fino alla fine”.
Rimane in piedi l’idea di un doppio incarico, ma i tifosi sognano altri profili: Max Allegri e Maurizio Sarri su tutti. Due piste difficili ma affascinanti. Come quella di Erik Ten Hag, scaricato di recente dal Manchester United. Senza dimenticare Rudi Garcia, tecnico giallorosso dal 2013 al 2016. Sullo sfondo Graham Potter ed Edin Terzic.
Chi arriverà, dovrà iniziare a lavorare senza i quattordici nazionali: Pisilli (Italia), Ndicka (Costa d’Avorio), Zalewski (Polonia), Dovbyk (Ucraina), Celik (Turchia), Paredes (Argentina), Shomurodov (Uzbekistan), Kone (Francia), Abdulhamid (Arabia Saudita), Ryan (Australia), Dahl (Svezia), Baldanzi (Italia U21), Sangarè (Spagna U19) e Marin (Italia U19). Una difficoltà in più in una Roma ancora senza Ceo e senza allenatore.